Un nido di tartaruga marina ha inaugurato il primo giorno del progetto TartAmar. con grande emozione è stata fatta la scoperta all’alba
La tartaruga marina – caretta caretta – è una specie protetta in tutto il mondo. Nelle Galapagos esiste un vero e proprio santuario di questa specie, che nonostante le tutele è progressivamente corrotto dalla modifica dell’habitat e dall’approdo di plastica dal mare. La vita per questa specie marina non è affatto semplice da quando i cambiamenti climatici hanno iniziato a palesarsi con tutta la loro intensità. Ed allora le azioni di tutela si sono dovute rinforzare al livello mondiale per evitare il rischio estinzione della specie.
Anche in Italia la caretta caretta vive e nidifica. A volte è capitato di avvistarla casualmente sulle spiagge. Ed un vero e proprio ambiente tutelato per essa è stato finalmente messo in atto da un progetto che ha visto la collaborazione dell’Università di Reggio Calabria e del WWF. E così è nato TartAmar. Amore e protezione delle tartarughe marine.
Oltre ad essere minacciate dalla progressiva perdita del loro habitat naturale, le tartarughe marine vengono copiosamente uccise per errore durante operazioni di pesca o anche dalle barche. E questo ne sta decimando la popolazione. A ciò si aggiunge l’inquinamento da plastica, ed allora un’azione di contrasto alla perdita di migliaia di esemplari ogni anno si impone necessaria.
E dall’Università della Calabria parte il progetto TartAmar. Il WWF ha preso parte attiva nell’iniziativa. Il luogo non è stato scelto a caso. La Calabria ormai da anni è il luogo in cui c’è maggiore presenza di nidi di tartarughe marine. Evidentemente la cooperazione di fattori quali posizione, clima e territorio lo rendono accogliente per questa specie. Che deve essere tutelata.
E proprio il primo giorno in cui TartAmar è stato inaugurato la sorprendente scoperta. Quasi a ringraziare la cura per loro. Durante il primo giro di perlustrazione dell’area recintata, dove probabilmente le tartarughe avrebbero nidificato, un’attivista ha ritrovato tracce dei rettili sulla spiaggia. Ed allora da ulteriori rilevamenti è stato evidente che c’è un nido nelle vicinanze.
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