Le indagini archeologiche hanno rivoluzionato la storia della Sibari antica. La presenza di una struttura ad emiciclo in un campo è stata determinante.
Le scoperte archeologiche non solo aggiungono nuovi tasselli alla storia antica dell’uomo, ma fanno ci fanno calare immediatamente nella vita di un tempo perduto, per questo affascinante e carico di mistero. Il sud Italia nei secoli ha assistito alle invasioni e colonizzazioni dei popoli più disparati. Da quelli provenienti dall’Africa, ai nordici europei. In Sicilia ed in Calabria ci sono numerose tracce della presenza greca. Difatti il territorio faceva parte a tutti gli effetti della magna Grecia. I greci non erano affatto popolo misterioso, tuttavia le loro tracce devono essere ben definite in tutte le zone colonizzate. A partire dalla Calabria.
E nuovi elementi arrivano direttamente dal ritrovamento di un emiciclo, che può essere ben visibile nel video girato da un drone. Questo getterebbe una nuova luce sulla città arcaica Sybaris, i cui scavi archeologici sono iniziati nel 1879, ma che poi sono stati interrotti per mancanza di fondi. Nel 1932 sono iniziati nuovamente, ma a singhiozzo, fino all’arrivo di studi sistemici solo nel 1967. Questo ha permesso di verificare la complessità archeologica dell’area.
A guardarlo dall’alto potrebbero sembrare i cerchi nel grano, o qualcosa di misterioso da cui i cospirazionisti potrebbero tirare fuori tantissime ipotesi. Ed invece si tratta solo di un emiciclo di epoca greca antica, con tutta probabilità un anfiteatro. Si trova nella campagna di Sibari, la cui area risale più o meno al quinto – ottavo secolo avanti Cristo. Questo potrebbe collimare con l’ipotesi che si tratti di un anfiteatro greco.
Il geologo Amerigo Giuseppe Rota si è recato in loco, dove oltre Duemila anni fa nasceva l’antica città di Sybaris, per verificare l’ipotesi del teatro greco. Che sconvolgerebbe le ricostruzioni sulla città, dato che il teatro, che in Grecia solitamente era posto al centro delle città, risulta 7 Km a nord ovest del parco archeologico, dove si supponeva fosse collocato il cuore della città. Se davvero si tratta del teatro greco la storia antica della zona andrebbe completamente riscritta.
Le tracce dell’uomo dell’antichità sono piene di fascino e di mistero. Ancora di più quando uno scavo fa emergere qualcosa a cui non si era pensato prima, o stravolge delle ipotesi pregresse. Fortunatamente al momento le collaborazioni con università e tra enti locali rendono possibili le ricerche nel vasto sud, che ha ancora moltissimo da regalare e tanta storia antica da far emergere.
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