La crisi energetica ma non solo sta portando alla diffusione di nuove tipologie di caldaie come per esempio la caldaia a idrogeno. Ecco pregi e difetti di questa nuova tecnologia
La crisi economica globale generata dall’attacco russo nei confronti dell’Ucraina ha rimesso al centro di tutte le discussioni il modo in cui le case e le industrie utilizzano le risorse presenti in natura, prima fra tutte il gas. Questo combustibile fossile, destinato a lungo andare a non essere più presente sul pianeta, si è ricavato un posto privilegiato come fonte di energia.
Viene utilizzato infatti non solo come combustibile dei sistemi di riscaldamento ma anche per la produzione di buona parte dell’energia elettrica che viene consumata ogni giorno in tutto il mondo. Ma trattandosi di un combustibile fossile genera tutta una serie di problemi legati principalmente alle sostanze che vengono rilasciate in atmosfera. Ed è per questo motivo che occorre trovare vie alternative e la caldaia a idrogeno può essere una valida soluzione. A patto di conoscerne pro e contro.
L’idrogeno è considerato il carburante del domani. Nella sua forma teorica, l’alimentazione a idrogeno è quella probabilmente più pulita in assoluto, dato che per produrlo è necessaria l’acqua. Per produrre idrogeno occorre infatti generare una scissione a livello molecolare per dividere gli atomi di questo gas da quelli di ossigeno. L’attività di scissione dell’idrogeno è quella che genera l’energia necessaria ad alimentare caldaie e, dati gli studi e gli esperimenti, automobili.
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Il sistema delle caldaie alimentate ad idrogeno è tra le altre cose molto efficiente, molto più di altri carburanti, e quindi ha il vantaggio di poter favorire la decarbonizzazione. Rispetto ad altre fonti di energia, l’idrogeno è poi facilmente conservabile. Ma se stai pensando che la soluzione sia ai tuoi problemi sia a quelli dell’ambiente stia nell’installazione di una caldaia di idrogeno ci sono alcuni contro che vanno soppesati. Un primo elemento riguarda il costo. Un impianto con tecnologia di scissione dell’idrogeno può arrivare infatti ad avere un costo superiore ai 10 mila euro cui aggiungere la manutenzione periodica obbligatoria dato che l’idrogeno, pur nella sua sicurezza, è un materiale altamente infiammabile.
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Quello che però è per ora il più grande limite dell’idrogeno come fonte di alimentazione anche per una caldaia è che la produzione di energia per mezzo della scissione ha bisogno ancora di essere innescata dall’utilizzo di altri carburanti solitamente fossili. La caldaia ad idrogeno infatti consuma energia elettrica. Per una vera caldaia green è necessario quindi non solo cambiare il carburante all’interno della caldaia ma anche cambiare ciò che alla caldaia fornisce energia elettrica.
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