Con l’obiettivo di diffondere l’uso di tecnologie sostenibili ed energia rinnovabile, l’Europa impone un divieto sulle caldaie a gas.
Se vogliamo scongiurare il rischio di catastrofe ambientale, dobbiamo mettere in atto soluzioni serie e interventi capillari: su questo gli esperti climatici sono del tutto concordi. Ed è in quest’ottica che l’Europa sta lavorando, introducendo direttive per tutti i paesi membri per quanto riguarda l’adeguamento energetico delle case, così come delle automobili o delle caldaie.
In particolare, nell’ambito del Green Deal l’Europa vuole eliminare le caldaie a gas entro il 2029. O meglio, eliminare quegli apparecchi che non siano in grado di assicurare un’efficienza minima del 115%. Con ciò si fa riferimento al rapporto che c’è tra energia consumata ed energia termica emessa dalla caldaia e, a ben vedere, le caldaie tradizionali non sono in grado di rispettare questo limite.
Anche ricorrendo ai modelli più moderni, infatti, una caldaia a gas ha un’efficienza di circa il 75-80% e solo le caldaie a condensazione possono arrivare al 100% di rendimento. Tenendo dunque conto che, secondo i dati, nel solo 2022 le caldaie a gas in Italia sono state circa 19 milioni (di cui circa 1 milione di nuova installazione), quale potrebbe essere la soluzione pratica?
Tutto sembra convergere verso le pompe di calore, che non solo hanno conosciuto un enorme successo sia in Europa che in Italia lo scorso anno (basti pensare che nel Bel Paese sono stati installati 520mila nuovi apparecchi), ma possono anche assicurare alto rendimento e abbattimento del ricorso a gas naturale. In questo senso, le pompe di calore elettriche potrebbero ridurre l’impatto ambientale del riscaldamento domestico del 25-50%, cifre sicuramente considerevoli.
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Da un punto di vista pratico c’è da mettere in conto un’ingente spesa per la sostituzione e la transizione verso caldaie più sostenibili. Sia a livello industriale, per la produzione di apparecchi di classe energetica alta diversi da quelli conosciuti fino a oggi, sia domestico, per l’installazione di tecnologie green nelle abitazioni. Tra il 2024 e il 2029 le proiezioni prevedono una spesa tra i 38 e i 57 miliardi di euro.
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