Caldo e lavoro, circa 4200 lavoratori morti in un anno: il rapporto delle Nazioni Unite

Un rapporto delle Nazioni Unite ha evidenziato le implicazioni ed i rischi per i lavoratori dovuti allo stress termico.

Lavoro caldo
Lavoro e caldo, il rapporto dell’Ilo (Ecoo.it)

Le alte temperature che ormai da anni si registrano sul Pianeta a causa dei cambiamenti climatici stanno influendo negativamente anche sul mondo del lavoro. Stando all’ultimo rapporto pubblicato dall’Ilo (International Labour Organization), agenzia specializzata delle Nazioni Unite, migliaia di lavoratori sono esposti allo stress termico.

Dati allarmanti se si considera che, solo nel 2020 in tutto il mondo, oltre 230 milioni di lavoratori sono stati esposti alle ondate di calore e 4.200 di loro hanno perso la vita. Per questa ragione, si chiedono interventi in modo da tutelare la salute dei lavoratori e prevenire gli infortuni sul posto di lavoro provocati dall’eccessivo caldo.

Caldo e lavoro, il rapporto delle Nazioni Unite: le conseguenze sui lavoratori dello stress termico

Lavoro caldo
Lavoratori (Ecoo.it)

Sono dati allarmanti quelli che emergono dal rapporto “Heat at work: Implications for safety and health – A global review of the science, policy and practice“, pubblicato di recente dall’Ilo che ha analizzato le implicazioni delle alte temperature sui luoghi di lavoro.

Secondo l’organizzazione, in tutto il Pianeta, solo nel 2020, 231 milioni di lavoratori sono stati esposti alle ondate di calore con un aumento del 66% rispetto al 2000. Purtroppo, sempre nello stesso anno, a causa delle eccessive temperature, circa 4.200 lavoratori hanno perso la vita. Sempre secondo il rapporto, un dato risulta particolare: la maggior parte dei casi di esposizione al caldo (9 su 10) e l’80% degli infortuni legati alle alte temperature, si verifica in periodi dell’anno in cui non si registrano ondate di calore.

L’agenzia specializzata delle Nazioni Unite ha poi evidenziato come vi sia stato un cambiamento nelle condizioni di lavoro in Europa e Asia centrale, dove nel ventennio tra il 2000 e il 2020 si è registrato un considerevole aumento (17,3%) di lavoratori colpiti dal caldo eccessivo, Nelle stesse aree e nelle Americhe è anche cresciuto il numero degli infortuni sul lavoro dovuto allo stress termico.

Conseguenze anche a lungo termine

Lo stress termico, secondo il rapporto, non avrebbe solo conseguenze immediate sui lavoratori, ma anche a lungo termine con il rischio di patologie gravi, come l’esaurimento da calore o malattie al sistema circolatorio o respiratorio. Per questa ragione, si chiedono interventi alle istituzioni in modo da proteggere i lavoratori creando norme in merito, fornendo loro protezioni adeguate o istallando dei sistemi di raffreddamento sui luoghi di lavoro. Infine, si chiedono anche campagne di sensibilizzazione per i datori di lavoro e gli operai sul tema.