Siamo ancora alle prese con il caldo record, che da giugno in avanti non accenna a diminuire. Gli esperti consigliano massima cautela, possono esserci dei rischi.
Il caldo record non dà tregua all’Italia e per la terza settimana di fila ci ritroveremo tutti quanti a fare i conti con la canicola estiva. Con la differenza che la colonnina di mercurio poche volte è riuscita a salire così in alto. Gli esperti in ambito meteorologico hanno già fatto sapere che il 2023 è entrato di diritto nella top 10 degli anni più roventi di sempre dal 1800 in poi. Ed in non poche località dello Stivale supereremo i 40°, arrivando addirittura a 45° ed anche a 48°, in alcuni casi.
L’ondata inarrestabile di questo caldo record è destinata purtroppo a persistere ancora per diverse altre settimane. Tra maggio e la parte iniziale di giugno le precipitazioni erano state sorprendentemente frequenti, specialmente in alcune zone d’Italia. La cosa aveva contribuito a dare sollievo ed a far pensare che potessimo evitare la tremenda situazione legata alla siccità che aveva colpito il Paese nel corso dell’estate 2022. Invece il trend si è invertito molto presto, lasciando il posto ad una colonnina di mercurio sempre, perennemente altissima.
Caldo record, la situazione: le città a rischio
Questo stato delle cose comporta anche una afa e, spesse volte, un tasso di umidità insopportabili. Per la settimana che parte lunedì 17 luglio 2023 si prevede un ulteriore innalzamento delle temperature. Le condizioni climatiche sono monitorate con grande attenzione in particolar modo in Sardegna, dove le aree centrali potrebbero per l’appunto far registrare i 48°. Responsabile di tutto ciò è l’anticiclone proveniente dall’Africa e investirà la nostra Penisola a cominciare dalle Regioni del Sud. Anche in Sicilia, Calabria e Puglia non c’è da restare tranquilli, con una temperatura media prevista di almeno 43° in varie città, specialmente Foggia, Siracusa ed Agrigento.
Tutto questo però ha degli effetti nefasti anche nelle località di alta montagna. Basti pensare che in Valle d’Aosta lo zero termico si è innalzato a 4800 metri, dopo essere stato anche a 4mila. C’è il rischio che, a 1500 metri di altezza, vengano percepite temperature non lontane dai 30°. E l’elenco delle città a rischio e dove vige massima allerta per via del caldo è lungo:
- Bari;
- Bologna;
- Cagliari;
- Campobasso;
- Catania;
- Civitavecchia;
- Firenze;
- Frosinone;
- Latina;
- Messina;
- Palermo;
- Perugia;
- Pescara;
- Rieti;
- Roma;
- Viterbo.
C’è bollino arancione nelle varie Ancona, Bolzano, Brescia, Genova, Milano, Reggio Calabria, Trieste, Venezia e Verona. E giallo a Napoli e Torino, ma in tutti questi casi comunque fa molto caldo fino al punto da disturbare il sonno.
Le cause di questo caldo infernale
Questa situazione è anomala ma rappresenta ormai la consuetudine già da alcuni anni. C’è da dire però che, di estate in estate, tende a peggiorare ed a mostrare ogni volta una estremizzazione davvero violenta. E non solo in Italia. Basti pensare ad altre aree del mondo, come ad esempio gli Stati Uniti, in cui il termometro ha addirittura superato i 50°. E dove questa condizione negativa ha portato anche a delle conseguenze impensabili, come ad esempio una invasione di lumache in Florida tale da avere portato le autorità locali a decretare lo stato di emergenza. Le lumache distruggono piante e coltivazioni, veicolano dei parassiti pericolosi per la salute dell’uomo ed attaccano anche le strutture come gli intonaci.
Tutto ciò è indubbiamente da attribuire al cambiamento climatico, le cui conseguenze nefaste si fanno sentire però non solo in estate ma anche negli altri periodi dell’anno. Ad esempio con lo slittamento delle stagioni (da un po’ di tempo fa caldo anche in pieno autunno ed in certe porzioni di inverno), con il permanere delle zanzare a dicembre, con piogge e fenomeni atmosferici più rari ma anche più intensi e con altre calamità naturali riconducibili al clima schizofrenico così alterato dall’elevato tasso di inquinamento atmosferico globale. Contro il caldo intanto è bene prendere delle precauzioni essenziali, come consigliato dagli esperti.