La cooperazione sui cambiamenti climatici in un accordo tra l’Italia e la Costa Rica si pone come una novità interessante a sostegno della salvaguardia dell’ambiente. L’obiettivo dell’intesa è quello di mettere a punto un piano di collaborazione politica e specifiche misure che riguardano anche lo scambio reciproco di esperienze a livello tecnico e scientifico. Si spera che il risultato finale possa configurarsi in un’efficace lotta ai mutamenti climatici, i cui effetti non sono affatto trascurabili. Occorrono sinergie internazionali se si vuole percorrere la strada del rispetto dell’ambiente.
Poco tempo fa Greenpeace ha sottolineato che i mutamenti climatici aumentano la mortalità. Per questo il problema va risolto con urgenza, visto che aspettare vuol dire mettere a rischio la vivibilità del nostro pianeta. L’accordo, stabilito in occasione della Conferenza di Cancun, costituisce un punto di partenza importante per intraprendere una collaborazione reciproca che punti ad un unico fine: la sostenibilità ambientale.
Si calcola che i mutamenti climatici in 100 anni causeranno l’estinzione dell’uomo. Un pericolo a cui tutti siamo soggetti e che va irrimediabilmente affrontato con strategie di adattamento e di mitigazione, le quali si configurano come uno dei punti fondamentali dell’accordo fra Italia e Costa Rica.
Nulla può essere lasciato a caso, nemmeno tutte quelle misure intese ad instaurare comportamenti ecocompatibili nell’ottica di un’azione di sensibilizzazione sulla lotta all’inquinamento ambientale. Partire dalla consapevolezza degli effetti dell’inquinamento significa muoversi con maggiore fiducia nei confronti di una politica internazionale a sostegno dell’ambiente.