Secondo quanto ha sostenuto recentemente un commissario UE per il Clima, Connie Hedegaard, la distanza tra le trattative in corso in Cina e la decisione che sarà necessario assumere a breve nel summit di Cancun è molto alta. Dall’Unione Europea giunge pertanto un nuovo allarme in ambito del contrasto ai cambiamenti climatici, indicando la Cina come uno dei Paesi meno avanti sul tema.
In altri termini, il commissario UE avrebbe affermato che, considerata la situazione attuale, nel corso delle prossime settimane sarà necessario fare molto lavoro per coprire il gap odierno, facendosi trovare così adeguatamente pronti alla conferenza delle Nazioni Unite che si terrà a partire dal 29 novembre 2010 a Cancun, in Messico, e laddove dovranno essere assunte importanti decisioni per la riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale negativo.
L’Unione Europea, fa sapere ancora il commissario, si farà leader della lotta ai cambiamenti climatici, rendendosi disponibile a modificare il vecchio obiettivo (taglio del 20% delle emissioni di Co2 entro il 2020, rispetto ai dati del 1990) con un nuovo, più ambizioso target (in sintesi, l’incremento della riduzione dal 20% al 30%).
L’obiettivo dell’UE è fare in modo che le negoziazioni di Cancun non naufraghino come quelle di Copenaghen, lo scorso anno, quando i presenti non riuscirono ad accordarsi su quanto sarebbe accaduto alla scadenza del protocollo di Kyoto, nel 2012.
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