I cambiamenti climatici e il riscaldamento globale sono problemi che continuano ad affliggere il nostro Pianeta Terra, senza che le istituzioni riescano a trovare un accordo sensato e porvi rimedio. Ma perché? Kyoto, che doveva unificare gli sforzi di molti, è stato invece un conclamato insuccesso. Giovedì il nuovo rapporto delle Nazioni Unite, elaborato in collaborazione con il World Resources Institute, è stato quanto mai chiaro.
Le emissioni di gas serra continuano a crescere senza sosta e le misure, come il protocollo di Kyoto, sono sempre più insufficienti, anche perché non sottoscritte globalmente.
Il responso è dunque drammaticamente chiaro: tra anidride carbonica e altre emissioni stiamo continuando ad alimentare l’inquinamento ambientale, poco attenti al danno ambientale che inevitabilmente si crea. Ancor di più oggi, di fronte alla più grande crisi economica del mondo, gli sforzi per un minore impatto ambientale stanno diventando sempre più esigui, proprio perché la questione non viene ritenuta prioritaria.
Anche di questo si parlerà a Durban, in Sudafrica, durante la riunione della Convenzioni sui mutamenti climatici, cercando di coinvolgere le principali economie del mondo a compiere scelte concrete, anche se c’è molto scetticismo sulla possibilità di impegnarsi per risultati tangibili anche sul tema ambientale. Nonostante gli impegni di Barak Obama, infatti, gli Stati Uniti scelgono di non partecipare a un Kyoto Due, mentre dal canto suo l’Unione Europea dice un si politico al protocollo, ma si rifiuta di assumersi responsabilità vincolanti qualora non lo facciano altri paesi, tra cui India e Cina. La sensazione, netta e terribile, è dunque quella di doversi preparare a nuovo grande flop.
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