Una interessante mappatura riportata sul magazine Nature, segnala che circa l’80% del suolo terrestre potrebbe affrontare presto il rischio di una evidente siccità. Gran parte della popolazione mondiale è pertanto potenzialmente interessato a dover fronteggiare significative difficoltà legate alla scarsità dell’acqua potabile in disponibilità utilizzabili per l’uomo e per il mantenimento delle locali biodiversità, e con conseguenti impatti negativi sull’intero sistema ambientale.
Tra le zone che soffrirebbero maggiormente il rischio di una rapida siccità vi sarebbero anche delle vaste aree presenti negli Stati Uniti e in Europa, laddove l’agricoltura intensiva e larghi stanziamenti umani hanno provocato un prosciugamento di questa importante risorsa naturale.
La ricerca ha altresì rivelato che l’attività umana ha condotto delle influenze nocive piuttosto evidenti sui fiumi, con restringimento dei volumi di acqua in transito sui corsi. In particolare, l’analisi di Nature sostiene che ben 30 dei principali 47 corsi d’acqua del mondo starebbero soffrendo gli eventi pregiudizievoli legati all’inquinamento e allo sviluppo industriale.
L’autore della ricerca, Charles Vorosmarty della City University di New York, intervistato dal magazine, ha affermato che perfino i Paesi più ricchi, in cui ci si aspetterebbe dei buoni standard qualitativi nella gestione dell’acqua, potrebbero presto dover affrontare seri problemi.
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