Un video che sta diventando virale su YouTube mostra una situazione che solo in parte sembra divertente ma che è la dimostrazione di che cosa significa nei fatti parlare di cambiamenti climatici
Se sei entrato in un supermercato nel corso di almeno gli ultimi tre o quattro mesi ti sarai reso conto che alcuni prodotti che dovrebbero essere tipici di questo periodo hanno subito rincari che li rendono quasi inavvicinabili. Alla base dei rincari c’è la produzione messa in ginocchio dalle piogge torrenziali e dalla siccità che ha colpito il nostro Paese, ma non solo, nel passato recente e nel presente.
Ma probabilmente nonostante i prezzi più alti, e in alcuni casi di molto rispetto agli anni precedenti, nessun supermercato in Italia ha ancora ritenuto di dover mettere delle guardie giurate a proteggere alcune cassette in particolare. Cosa che invece sembra essere diventata necessaria in un’altra parte del pianeta.
Pomodori da Tiffany, la polpa dei cambiamenti climatici
Il video rimbalzato su YouTube da diversi account e canali mostra alcune immagini che sembrano uscite da una commedia. Un venditore di pomodori seduto davanti alle sue cassette con due ragazzi vestiti di nero e con gli occhiali da sole ai lati delle cassette. Ma non è un film. Nella regione dell’Uttar Pradesh, un venditore di pomodori si è trovato infatti a dover prendere delle guardie private per evitare i furti di un ortaggio che costa ora come un litro di benzina.
La situazione in India per quello che riguarda la produzione dei pomodori è talmente tanto tragica che non solo le famiglie non riescono più ad acquistarli ma anche le grandi catene del fast food come McDonald’s fanno fatica a mettere le fettine di pomodoro dentro i panini e diversi punti vendita hanno dovuto affiggere un cartello con cui riconoscono di non essere in grado di approvvigionarsi di questa materia prima in maniera adeguata. E anche per questa situazione al limite dell’assurdo la colpa è dei cambiamenti climatici.
Come i cambiamenti climatici cambiano la tavola
Ma il problema non riguarda solo l’India. In realtà si tratta di una situazione che va avanti da almeno tre anni e che ha colpito quelle che sono le regioni del mondo dove vengono prodotti quasi tutti i pomodori che viaggiano sul pianeta: Australia, Spagna e la Central Valley della California. La produzione infatti è scesa tra il 2021 e il 2023 di oltre il 15%. Il problema è dovuto in parte alla siccità e in parte alle precipitazioni violente che hanno costretto gli agricoltori a posticipare o ritentare in un secondo momento la messa a dimora delle piantine. Una situazione che è facile ritrovare anche nella produzione italiana.
Particolarmente stressante per i pomodori sono le temperature notturne: i pomodori infatti sono frutti estivi ma per maturare al meglio hanno bisogno di una certa escursione termica tra giorno e notte in modo tale da potersi raffreddare e riprendere dal caldo. Con la tropicalizzazione del clima, la differenza di temperatura tra notte e giorno si assottiglia e questo significa che anche le piante di pomodoro si stressano e non riescono più a produrre fiori e a mantenere i frutti.