Il cambiamento climatico rappresenta una delle più grandi minacce che il genere umano abbia mai dovuto affrontare. La comunità scientifica è ormai quasi completamente concorde nell’affermare che la principale colpa del cambiamento climatico degli ultimi decenni sia da imputare all’intervento dell’uomo.
Il termine cambiamento climatico racchiude in sé diversi fenomeni che si stanno verificando ormai da anni e stanno diventando tangibili per chiunque. Tra di essi troviamo principalmente il riscaldamento globale, dovuto al cosiddetto “effetto serra”, che causa una catena di altri eventi catastrofici come la desertificazione e lo scioglimento dei ghiacciai.
Cos’è il cambiamento climatico
Per cambiamento climatico si intende la mutazione del clima sulla Terra. Questo può essere misurato su diverse scale temporali (ovvero nell’arco di anni, decenni, secoli, ecc.) e su diverse scale spaziali (regionali, nazionali, mondiali, ecc.). La misurazione di questo fenomeno avviene tramite il monitoraggio costante di alcuni parametri come le temperature (minima, massima e media), le precipitazioni, la nuvolosità, le temperature degli oceani e la presenza di specie animali e vegetali.
Questi parametri vengono raccolti e confrontati per capirne la variazione nell’arco spaziale e/o temporale prescelto. Il cambiamento climatico è sempre esistito. Questo, infatti, può essere causato da molti fattori naturali come ad esempio l’attività solare, le anomalie dell’orbita terrestre e l’impatto di meteoriti. Tuttavia negli ultimi 150 anni la causa principale del cambiamento climatico è diventata senza ombra di dubbio l’impatto dell’attività umana.
Cause e conseguenze del cambiamento climatico
Le ragioni del cambiamento climatico possono essere sia naturali che artificiali. A partire dalla rivoluzione industriale, ovvero negli ultimi 150 anni circa, le cause dovute all’attività umana hanno preso nettamente il sopravvento. Le conseguenze del cambiamento climatico sono ormai sotto gli occhi di tutti. Riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacciai, desertificazione, fenomeni atmosferici devastanti: sono questi i principali problemi causati dal cambiamento climatico che hanno fatto scattare l’allarme nella comunità scientifica.
Cause del cambiamento climatico
Le cause naturali del cambiamento climatico, come l’attività solare o i mutamenti dell’orbita terrestre, provocano mutamenti consistenti nell’arco di migliaia di anni. Anche per questo motivo la causa del grande cambiamento registrato nell’ultimo secolo è da imputare principalmente all’uomo. Il fattore principale su cui agiscono le attività umane è l’effetto serra. Di base si tratta di un fenomeno assolutamente naturale e necessario per la vita sul nostro Pianeta.
Tuttavia i gas serra negli ultimi decenni sono aumentati a dismisura rendendo l’effetto serra sempre maggiore e causando un surriscaldamento del Pianeta.
Ma come fa l’uomo ad influire sull’effetto serra? La causa principale sono le enormi emissioni di gas serra, in particolare di CO2, nell’atmosfera. Questo avviene, ad esempio tramite le attività industriali, la produzione di energia elettrica, la lavorazione del petrolio e l’utilizzo di mezzi di trasporto. I livelli di anidride carbonica (CO2) sono giunti al doppio rispetto ai valori minimi registrati negli ultimi 700mila anni.
Anche la deforestazione contribuisce attivamente ad aumentare l’effetto serra, in quanto gli alberi assorbono anidride carbonica. Eliminare gli alberi significa dunque aumentare ulteriormente la CO2 presente in atmosfera. Questo fenomeno viene chiamato effetto serra antropico, proprio per distinguerlo dall’effetto serra naturale benefico.
Conseguenze del cambiamento climatico nel Mondo
La principale conseguenza del cambiamento climatico è senza dubbio il riscaldamento globale. La temperatura media della Terra è aumentata, rispetto ai livelli preindustriali, di 0,98°. Proseguendo con la tendenza degli ultimi anni si prevede di arrivare ad un aumento di 1,5° tra il 2030 ed il 2050. Questi numeri possono non sembrare significativi, ma hanno un impatto devastante sul nostro Pianeta. I ghiacciai artici stanno diminuendo in media del 12,85% ogni 10 anni, il livello del mare si alza mediamente di 3,3 mm ogni anno e l’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato nella storia.
Inoltre gli incendi diventano sempre più frequenti e duraturi e i fenomeni meteorologici estremi sono in forte aumento in tutto il Mondo. Altri devastanti effetti del cambiamento climatico sono la desertificazione di aree già molto colpite dalla siccità, il possibile cambio di rotta della Corrente del Golfo e lo spostamento delle specie animali e vegetali con conseguente estinzione di numerose specie.
Conseguenze in Italia
Così come il resto del Mondo, anche l’Italia sta affrontando le gravi conseguenze del cambiamento climatico. L’aumento delle temperature sta provocando, e continuerà a farlo se non si prenderanno delle contromisure adeguate, effetti molto gravi. I ghiacciai permanenti sulle Alpi si stanno sciogliendo a ritmi vertiginosi e il livello del mare si sta alzando.
Il mare, oltre che aumentando di livello, si sta anche riscaldando. Questo può provocare gravi alterazioni dell’ecosistema, portando alla scomparsa di diverse specie marine animali e vegetali. I fenomeni meteorologici intensi, come le alluvioni, sono in grande aumento e continuano a provocare gravi problemi soprattutto negli ambienti urbani. Anche gli incendi rappresentano un problema sempre più grave, basti pensare al caso eclatante dei roghi che hanno devastato la Sardegna nell’estate 2021.
Azioni internazionali contro i cambiamenti climatici
Già negli anni ’70 si è cominciato a discutere sul rischio derivante dal cambiamento climatico, solo nel 1988 però venne creato il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC). Si tratta di un gruppo di scienziati che ha lo scopo di studiare il riscaldamento globale. Successivamente, nel 1992, venne fondata la Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Unfccc) i cui membri si riuniscono ogni anno nelle Conferenze delle parti (Cop). Proprio durante una di queste riunioni, la Cop21 del 2015, vennero firmati da 195 Paesi i cosiddetti Accordi di Parigi, che costituiscono il fulcro delle azioni internazionali riguardanti il clima.
Negli Accordi di Parigi i governi si impegnano a:
- mantenere l’aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali come obiettivo a lungo termine
- puntare a limitare l’aumento a 1,5°C, dato che ciò ridurrebbe in misura significativa i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici
- fare in modo che le emissioni globali raggiungano il livello massimo al più presto possibile, pur riconoscendo che per i Paesi in via di sviluppo occorrerà più tempo
- conseguire rapide riduzioni successivamente secondo le migliori conoscenze scientifiche disponibili, in modo da raggiungere un equilibrio tra emissioni e assorbimenti nella seconda metà del secolo.
Fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi è ovviamente la cooperazione a livello mondiale.