Come fronteggiare il cambiamento climatico provocato dall’uomo e causa di disastri ambientali quotidiani? La cleantech può darci una mano.
Per cercare di porre un freno al cambiamento climatico e alle disastrose conseguenze che quest’ultimo sta provocando è necessario agire in fretta e con piani efficaci ed efficienti: su questa affermazione sono d’accordo numerosi esperti del settore e autorità mondiali. Ma allora perché quotidianamente siamo costretti ad affrontare emergenze ed eventi climatici disastrosi?
Ebbene, perché il percorso di transizione verso l’uso di tecnologie e fonti energetiche green, nonché quello verso una rivoluzione culturale che ci insegni a ripensare il nostro modo di accedere e sfruttare le risorse del pianeta è ancora lungo. Nonostante si parli di cambiamento climatico da oltre vent’anni, infatti, solo di fronte alle conseguenze tangibili di quest’ultimo si sta ripensando il nostro modo di agire non solo sulle conseguenze, ma anche sulle cause del cambiamento climatico.
Grazie alla diffusione di questa consapevolezza, i mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione potrebbero aiutarci a fronteggiare l’emergenza. Uno degli esempi più evidenti è la transizione verso i veicoli elettrici: partendo dal presupposto che quelli con motori termici sono causa di un’ampia percentuale delle immissioni di gas serra nell’atmosfera, l’intenzione è quella di ridurne la vendita e l’uso e, in seguito, la circolazione.
Ma non solo: le tecnologie pulite, dette cleantech, sono quelle che potranno promuovere una transizione verso la produzione di energia verde. In questo senso alcuni dati e proiezioni hanno evidenziato che circa il 50% dell’energia globale è consumata dall’industria, per questo “investendo nell’efficienza industriale, abbiamo la possibilità di ridurre il consumo di energia ma anche di aumentare la competitività. Il mondo ha bisogno di fabbriche, sia nuove che riadattate, e le fabbriche digitali connesse e adattive sono progettate per risparmiare energia e quindi ridurre le emissioni“, ha dichiarato Martin Cotter, Senior Vice President dell’Industrial and Multimarkets Group.
Da una parte dunque l’industria che incide enormemente sull’inquinamento globale, ma dall’altra la prospettiva di una rivoluzione produttiva che possa sfruttare le tecnologie proprio allo scopo di ridurre il nostro impatto sul pianeta. Nel passaggio dalla società pre-industriale a quella capitalistica il globo ha subito cambiamenti climatici considerevoli, eppure la soluzione potrebbe stare proprio nell’avanzamento tecnologico ottenuto a suon di sfruttamento di energia e risorse mondiali.
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