Guerre, povertà, e non solo. Tra le ragioni principali in grado di indirizzare ingenti flussi migratori, il mondo sta per annoverare una nuova determinante: il caldo. Il cambiamento climatico in atto si farà più intenso nel corso dei prossimi dieci anni, portando circa 50 milioni di persone a spostarsi solamente per evitare gli effetti derivanti dal surriscaldamento globale, particolarmente influente in alcune aree della Terra.
A giungere alla conclusione di cui sopra è stato, nel corso degli ultimi mesi, uno studio presentato alla AAAS (l’Associazione Americana per l’Avanzamento della Scienza), da alcuni ricercatori dell’Università della California.
Inutile soffermarsi su quanto siano allarmanti le previsioni formulate nel territorio statunitense sull’“>impatto ambientale globale, che potrebbero addirittura farsi ulteriormente più gravi nel caso di verifica di uno scenario meno “ottimista” di quello preventivato.
Tra le aree maggiormente interessate dal fenomeno in questione vi sarebbe naturalmente il continente africano. Di conseguenza, sostiene l’Università californiana, Italia, Spagna e il sud dell’Europa potrebbero assistere a un arrivo massiccio di emigrati centro-africani, spinti al nord (anche) dal clima sempre più intollerabile.
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