Un modo originale per visitare la Sardegna a piedi. Un cammino circolare che non ha meta, se non quella del viaggio e delle 100 Torri
La Sardegna è una delle mete vacanziere più gettonate in assoluto. E non solamente dal mercato interno nazionale, ma anche dall’estero. Chi usa frequentarla, potrà avvistare facilmente yacht provenienti da tutto il mondo. Generalmente il modo più consuetudinario di visitarla è affidarsi ad una delle strutture di ricezione turistica sulle numerose coste sarde. Alcuni, ma una minoranza, fanno turismo anche nell’entroterra, specialmente nella zona dell’Ogliastra, particolarmente apprezzata per le sue bellezze naturalistiche e boschive. E poi c’è il cammino delle 100 Torri.
Che a differenza di tutti i ‘cammini’, non ha scopo di pellegrinaggio, bensì di modo alternativo e più sportivo di visitare la Sardegna. Se si vuole pianificare questo tipo di esperienza, è bene farlo con cura e prendere tutte le informazioni necessarie. Richiede un po’ di allenamento e di esperienza. O in alternativa, farsi portare da una guida esperta per tutto il percorso.
Sostanzialmente è un cammino attraverso sentieri che battono tutto il perimetro delle coste della Sardegna, in senso antiorario. La sua lunghezza a piedi è di 1284 chilometri, e si percorre camminando per un periodo che va dai 45 ai 60 giorni, dipendentemente dalla velocità di andatura. Si chiama delle 100 Torri per il numero di torri antiche o meno che si incontrano nel tragitto. L’itinerario ha in tutto 70 tappe. Può essere intrapreso da diverse postazioni: Cagliari, Olbia, Porto Torres, Alghero e Oristano. Non sono possibili variazioni dal percorso predefinito.
I sentieri sono segnalati in base al colore con rosso verde e giallo in base al livello di difficoltà. Non tutti sono segnalati, dunque se non si è escursionisti esperti, dato che ci sono anche dei passaggi difficili, è bene affidarsi ad una guida turistica che accompagna i turisti lungo tutto il cammino delle 100 Torri. Si deve scegliere anche il periodo migliore. In inverno può piovere e le strutture ricettive possono essere chiuse. Mentre d’estate il rischio è il caldo eccessivo ed il sovraffollamento di turisti.
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