Gli animalisti e le associazioni che si occupano di difendere l’ambiente e tutto ciò che è in sintonia con la natura si sono spesso mobilitati contro la barbara pratica di uccidere gli animali, per utilizzarne le pellicce, obbedendo ai dettami della moda. In particolare si è cercato di far sentire la voce per la difesa di alcune specie da sempre deputate a soddisfare le esigenze delle industrie tessili che trattano stoffe derivanti dalle pelli degli animali. Basti pensare, in questo senso, all’uso dei conigli d’angora, con i quali vengono realizzati proprio degli inserti di pellicce negli abiti. Il fenomeno è davvero da non sottovalutare, perché coinvolge anche numerosi accessori, sempre impiegati nel settore dell’abbigliamento. Adesso Inditex ha scelto la moda etica: una produzione di capi, che vuole partire dal presupposto di non fare del male a delle bestioline innocenti, costrette a sacrificare la loro vita per il lusso e i capricci degli esseri umani. Anche Greenpeace si è occupato, qualche tempo fa, di moda etica. La nota organizzazione ambientalista si è mobilitata, per fare in modo che si arrivi a produrre vestiti senza l’uso di sostanze tossiche, nell’ambito della campagna Detox.
Il provvedimento attuato da Inditex si estende a tutte le aziende di proprietà della società, che dovranno abbandonare l’uso delle applicazioni in pelliccia, anche quelle ricavate dai conigli. In particolare, le società di moda coinvolte saranno anche Zara, Zara Home, Oysho, Massimo Dutti, Uterque e tante altre ancora. Noi possiamo fare la nostra parte, scegliendo di acquistare soltanto vestiti che vengono realizzati rispettando gli animali. In ogni caso è importante che una grossa azienda decida di scendere in campo in maniera diretta contro lo sfruttamento animale. Il gruppo Inditex ha sottoscritto un patto con la Lav, grazie al quale si impegna a rivedere le sue collezioni. Il presidente del Fur Free Alliance ha diffuso un comunicato, nel quale ha spiegato la grande soddisfazione e l’orgoglio per aver raggiunto questo accordo. Joh Vinding ha sottolineato che ogni giorno molti animali, come, ad esempio, le volpi, sono tenuti in delle gabbie piccole e sporche, per poi avviarsi ad un triste destino: la morte viene inflitta ad essi per mezzo di una scarica elettrica.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…