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Campagne pubblicitarie ambientaliste: la classifica delle più belle [FOTO]

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[galleria id=”1937″]Molte sono le campagne pubblicitarie ambientaliste, che di tanto in tanto abbiamo l’occasione di ammirare. Il loro obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su alcune questioni importanti, dal riscaldamento globale all’inquinamento, dal risparmio energetico alla mobilità sostenibile. Si tratta di messaggi che fanno riflettere, che ci inducono a pensare a quanto possa essere fondamentale portare avanti un impegno per il rispetto dell’ambiente. Vediamo le più belle.

Orsi diventati clochard
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Questa campagna pubblicitaria è stata ideata e portata avanti da EcoEduca, una fondazione cilena, che ha voluto invitare a riflettere sulle conseguenze del riscaldamento globale. Lo slogan della campagna afferma: “Il surriscaldamento globale sta creando molti senza tetto”. In particolare si vuole fare riferimento ai mutamenti climatici, che interessano soprattutto le zone polari e che minacciano alcune specie animali, come gli orsi bianchi. Il fenomeno non va trascurato, in quanto alcuni studi effettuati dal GISS, dal National Climatic Data Center del NOAA, dal Met Office Hadley Centre e dall’Agenzia meteorologica giapponese dimostrano come, dal 1880 al 2011, le temperature su base annua abbiano registrato delle forti anomalie.
Cartellone pubblicitario inesistente

Greenpeace ha portato avanti una campagna pubblicitaria molto particolare contro lo spreco della carta. A questo scopo ha predisposto un cartellone pubblicitario davvero singolare: come si può vedere nell’immagine in maniera radicale il cartellone non c’è nemmeno. I dati da questo punto di vista sono allarmanti: in 10 anni sono stati tagliati circa 94 milioni di ettari di foreste. La metà del legno tagliato è trasformata in carta, ma soltanto il 10% di questa serve a produrre beni che restano nel tempo. Tutto il resto è destinato alla carta usa e getta.
Monumenti ricoperti di plastica

Diversi monumenti famosi sono stati coperti con dei rifiuti di plastica. Una strategia pubblicitaria a dir poco particolare, che ha voluto far riflettere sui danni determinati dall’inquinamento della plastica a svantaggio di tutto l’ecosistema. Anche la gravità della questione della plastica dispersa nell’ambiente trova conferma in dei dati preoccupanti, diffusi dall’agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti. Secondo questa istituzione, negli anni ’60 i rifiuti plastici costituivano meno dell’1% di quelli solidi urbani: nel 2011 si è arrivato al 12%.
Un mare di rifiuti

In particolare le acque del mare sono minacciate dai rifiuti e soprattutto da quelli in plastica, responsabili di creare numerosi danni. Anche il WWF si è occupato del problema, sottolineando come l’80% dei rifiuti visibili in mare aperto e sulle coste sia costituito proprio dai prodotti di plastica. Tutto ciò ha delle implicazioni forti anche sulla catena alimentare. Inoltre, proprio secondo i dati forniti dal WWF, sono più di 267 le specie marine che inghiottono rifiuti di plastica. La pubblicità di Greenpeace dice: “Presto nei nostri mari nuoteranno più rifiuti che pesci”. Si tratta di un messaggio a favore della difesa dell’ambiente marino.
Tarzan senza appigli

Nell’immagine di questa campagna pubblicitaria contro la deforestazione, in tono ironico, si vede come il famoso Tarzan rimanga senza appigli, nel suo procedere di albero in albero. Si vuole riflettere sulla gravità della situazione riguardo alla salvaguardia delle foreste. In soli 13 anni, nel periodo che parte dal 2000, è stato calcolato che si sono persi 2,3 milioni di chilometri quadrati di foresta. Un vero e proprio attentato anche alla specie umana, considerando l’importanza della vegetazione nell’assorbimento dell’anidride carbonica e senza trascurare il ruolo importante in termini di biodiversità.

Gianluca Rini

Gianluca Rini è stato collaboratore di Ecoo dal 2010 al 2019, occupandosi di alimentazione sana, riciclo creativo ed ecologia.

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