Il recente terremoto che ha coinvolto i Campi Flegrei riporta l’attenzione del vasto pubblico sull’area vesuviana e sulla possibilità di nuove scosse
Del Vesuvio e dei Campi Flegrei, una area vulcanica molto estesa e che coinvolge diversi piccoli comuni tra cui Pozzuoli, e dell’attività sismica e vulcanica che in questa area si verifica si hanno rimandi storici molto famosi. Per quello che riguarda per esempio proprio il vulcano di Napoli si ricordano la grande eruzione che distrusse Pompei ed Ercolano e un’altra eruzione, al momento l’ultima per il gigante partenopeo, verificatasi nel 1944.
Per quello che riguarda in particolare invece la zona dei Campi Flegrei, come riportato dalla sezione dedicata al monitoraggio sismico e vulcanico dell’area dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, al momento la zona dei Campi Flegrei, considerata come caldera, è in uno stato di quiescenza, con una ultima eruzione segnalata al 1538. Oltre all’attività vulcanica prettamente detta ci sono altri fenomeni che vengono tutti attenzionati e tenuti nella dovuta considerazione.
Tra questi per esempio il fenomeno denominato bradisismo, ovvero il sollevamento del terreno. L’ultimo evento importante di bradisismo si è verificato tra il 1982 e il 1984 costringendo diversi abitanti proprio di Pozzuoli ad abbandonare le case. Il bradisismo si è poi acquietato ed è infine ripreso dal 2005 e prosegue tuttora. A questo fenomeno del bradisismo occorre poi aggiungere anche il controllo diretto delle scosse di terremoto.
Per quello che riguarda i Campi Flegrei, stando ai dati registrati nel corso del mese di aprile conclusosi da poco, il livello di allerta per la caldera che comprende Pozzuoli e altri comuni, è passata dal livello verde a livello giallo. La spiegazione di questo passaggio viene data ancora sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e viene indicato come necessario perché stabilito dal Dipartimento di Protezione Civile a sua volta sui dati e le valutazioni prodotte dalla Commissione Grandi Rischi. Ma perché si è passati da un rischio verde a un allerta gialla? Con il colore verde si identifica una attività ordinaria mentre il giallo indica che si sono rilevate variazioni dei parametri.
Come evidenziato dal resoconto dello stato attuale riguardo la zona della caldera dei Campi Flegrei si sono registrati oltre 600 eventi. La magnitudo massima di questi eventi è compresa tra un valore minore di 1.0 e un massimo di 2.9. più del 90% degli eventi sismici nella zona si è attestato nel range della magnitudo massima minore di 1.0 mentre il 3%, quindi 22 eventi del totale hanno avuto una magnitudo fino alla livello di 1.9. Solo 9 eventi hanno avuto magnitudo uguale o superiore a 2.0. Per quello che riguarda la profondità e l’individuazione dell’epicentro per quasi la metà degli eventi registrati nel mese di aprile si parla della zona di Pozzuoli, Solfatara-Pisciarelli, Golfo di Pozzuoli e Bagnoli e hanno avuto una profondità massima di 5 km ma con una concentrazione entro i primi due chilometri dalla superficie.
Nello stesso resoconto mensile dedicato ai Campi Flegrei sono anche indicati i cosiddetti i movimenti di temperatura. Nell’area della Solfatara le temperature sono in diminuzione mentre sono in aumento a Pisciarelli. La CO2 che nella zona della solfatara fuoriesce dal terreno rimane entro i valori specifici per quelli che nel bollettino sono denominati “vulcani attivi a degassamento persistente“. In generale tutti i parametri geochimici sono in linea con i trend del periodo precedente. Un ultimo dato riguardo il bradisismo che ha registrato un ulteriore innalzamento del terreno dell’area di Pozzuoli di 74,5 cm rispetto a gennaio 2016 e di 108 cm dalla data del 2005.
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