[galleria id=”985″]Dall’ANSA apprendiamo la notizia che il Canal Grande di Venezia è diventato di proprietà statale. Come è possibile che sia stato sottratto questo grande patrimonio alla città? Semplice: la responsabilità va cercata nel Decreto “ammazza-norme” del ministro Calderoli, che a questo punto ha reso nulla la legge del 1904 che prevedeva che la proprietà del Canal Grande spettasse al Comune di Venezia. Naturalmente i veneziani, alla luce dei fatti, sono furibondi e hanno acceso una polemica di proporzioni bibliche. Come dar loro torto?
Il sindaco della città, Giorgio Orsoni, cerca di far luce sulla questione: “E’ un problema reale che dobbiamo mettere a fuoco ma non strappiamoci i capelli: cercheremo una soluzione, anche perché da questo punto di vista dobbiamo pensare a tutti i problemi reali che riguardano la laguna“. Certamente tra questi non c’è la mobilità sostenibile, dal momento che Venezia è la n.1 in Italia.
Insomma, il fatto che il corso d’acqua più importante della Serenissima sia stato sottratto ai suoi cittadini dallo Stato non fa paura al primo cittadino del capoluogo veneto. Basta chiarirsi con le alte cariche, o meglio, con il redattore leghista del decreto ammazzanorme. “Ritengo che alla fine tutto rimanga nelle mani del Comune“, ha concluso Orsoni. Staremo a vedere, sperando che questa questione sia una bufala come è successo con le frodi alimentari!
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