Poter permettere l’accesso ai cani in spiaggia è fondamentale per coloro che amano gli animali. Si tratta anche di una questione di rispetto e dell’opportunità di dare agli animali una maggiore libertà. Spesso, comunque, non è così facile per chi ha un cane riuscire a portarlo in spiaggia, perché ci sono stabilimenti balneari che non lo consentono. Nonostante l’Italia si stia attrezzando con molte spiagge per cani, esistono ancora dei limiti che nel nostro Paese devono essere superati.
Una vittoria, però, gli animalisti l’hanno ottenuta in Calabria. Hanno fatto ricorso al Tar contro un’ordinanza del Comune di Melito Porto Salvo, che vietava l’accesso agli animali in spiaggia. I giudici amministrativi hanno esaminato il caso e alla fine hanno dato ragione agli amici di cani e gatti. Il Tar ha riconosciuto che non si può lasciar correre una tale limitazione alla libertà personale, perché questo aspetto incide in maniera forte sulla libera circolazione degli individui. Il Tar ha ritenuto che il divieto imposto dall’amministrazione comunale è completamente irragionevole e illogico. Da un certo punto di vista questo provvedimento è stato giudicato sproporzionato. Più che altro, prima di arrivare ad una legge del genere, il Comune doveva predisporre tutte quelle condizioni adatte, per garantire il decoro e l’igiene, oltre che la sicurezza.
Per esempio, si poteva limitare l’accesso in determinati orari, si potevano stabilire delle aree ben precise per gli animali: valutare, invece, in maniera indiscriminata risulta controproducente e soprattutto non fa altro che violare quelle regole fondamentali, che dovrebbero stare alla base di un adeguato rapporto fra uomo, animale e ambiente. E’ proprio al raggiungimento di questo obiettivo che mira anche un’apposita legge, varata nel 1990, proprio in Calabria, con l’istituzione dell’anagrafe canina. Tutto questo dovrebbe servire non solo a rendere più modellabili le norme alle esigenze degli uomini, ma avrebbe dovuto rappresentare anche la possibilità di operare sul territorio della regione una maggiore sensibilizzazione, soprattutto a carico di quei proprietari degli stabilimenti balneari che ancora pongono dei limiti ai quattrozampe. Sarebbe sicuramente un maggiore segno di civiltà, che non resterebbe privo di ammirazione da parte dei più.
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Foto di Luca Candini