Portare il proprio amico a quattro zampe al mare è un’abitudine di molti: ma cosa devono sapere i padroni a riguardo? Tantissimi ospiti delle spiagge lamentano il fatto che i cani scorrazzino liberi qua e là, a volte infastidendo chi si sta godendo il sole e l’aria salmastra, ma è davvero obbligatorio il guinzaglio?
E’ necessario fare chiarezza su questo punto. Va sempre crescendo il numero di padroni che scelgono di portare i propri cani in spiaggia, ma tantissimi di loro non li tengono legati al guinzaglio: gli amici a quattro zampe sono liberi di correre sulla sabbia e bagnarsi nelle acque del mare, esattamente come tutte le persone. I più difficili, però, lamentano fastidio nei confronti degli animali lasciati a correre liberamente. Ma hanno il diritto di farlo?
Contro l‘abbandono dei cani, tante strutture alberghiere permettono il loro soggiorno insieme ai padroni. Ed ecco che si presenta anche la necessità di dove lasciare Fido nel momento in cui la famiglia è in spiaggia. Di fronte a questo dilemma, la maggior parte delle persone porta con sé il cane, lasciando anche lui a godersi la sabbia e il mare. Molti cani, presi dall’entusiasmo di questa avventura, corrono e saltano qua e là. Ebbene, gli altri ospiti dello stabilimento possono lamentarsi di questa libertà? Ecco quali regole deve conoscere un padrone che porta con sé in spiaggia il proprio animale domestico.
La legge italiana non impone divieti per quanto riguarda i cani in spiaggia. Le regole da seguire, dunque, sono regole di “quieto vivere” e rispetto dell’altro: i cani possono fare il bagno in acqua, ma in spiaggia devono restare sotto l’ombrellone in compagnia del proprio padrone. E’ dovere di quest’ultimo assicurarsi che Fido non infastidisca altre persone, non lasci i propri bisogni e non combini danni.
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Queste “regole” fanno riferimento alle spiagge libere. Per quanto riguarda gli stabilimenti, invece, non tutti permettono l’ingresso dei cani. Dove è riportato un divieto, il padrone non può portare con sé il proprio animale domestico, o andrà incontro a sanzioni pecuniarie. Queste decisioni variano in base ai singoli comuni, alle province, alle regioni, alle capitanerie di Porto: in quanto la legge non esprime parere in merito, essi possono in tutta libertà limitare, vietare o accettare l’ingresso dei cani in ogni spiaggia o solamente in quelle libere.
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Prima di partire in vacanza con il proprio cane, il padrone deve assicurarsi che in quella specifica spiaggia il cane venga ammesso: ogni stabilimento riporta un cartello all’entrata ben visibile, ma le persone possono anticiparsi sul sito del comune o su quello dell’AIDAA (Associazione italiana difesa animali e ambiente). Su 1200 stabilimenti balneari presenti in Italia, ce ne sono 120 sicuramente pet-friendly, attrezzati appositamente per ricevere i cani.
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