Se si viene disturbati dal gallo del vicino di casa non sempre si potrà denunciare il dirimpettaio. Ecco tutto quello che bisogna sapere
Una volta, svegliarsi alle 6.00 del mattino con il chicchirichì del gallo era la normalità. Soprattutto per chi viveva in campagna. Un modo per chiamare la gente a lavorare nei campi. Una sveglia che oggi è stata sostituita da quella del clacson. Capita però che alcuni nuovi palazzi, sorti nelle vecchie zone contadine, si trovi ancora qualche gallo del vicino.
Per qualcuno è un vero e proprio problema tanto da denunciare il vicino proprietario del pollaio. Non bisogna essere sorpresi infatti di trovare, anche in Cassazione, cause del genere. Ecco perciò tutto quello che bisogna sapere se il vostro gallo disturba qualcuno o se altri sono disturbati dal canto del vostro pollo.
Nonostante l’inesorabile trascorrere del tempo, il gallo alle sei di mattina canterà, svegliando il proprietario ma anche il vicino di casa. Quest’ultimo, dopo l’ennesima sveglia anzitempo, si recherà al primo distretto di polizia e denuncerà il suo dirimpettaio per disturbo della quiete pubblica. Quest’ultimo non solo ricorderà die aver ricevuto il permesso dal Comune di tenere questi animali, ma soprattutto si difenderà che non può impedire agli animali di chiocciare.
Tal vicenda è finita addirittura in Cassazione che si è espressa con la sentenza numero 41601/2019. Il proprietario del pollaio è responsabile dei rumori emessi dai propri animali. E poco importa se i versi sono tipici dell’animale. E’ opportuno che il proprietario del pollaio appronti alcuni accorgimenti come l’insonorizzazione delle stanze o il ricovero degli animali nella loro gabbia. O in questo in caso del gallo nel pollaio
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Il reato di disturbo alla quiete pubblica (Art. 659 cod. pen.) – o disturbo alle occupazioni e al riposo delle persone – scatta se a ricevere il disturbo è il circondario o gli inquilini del palazzo vicino. Al contrario se a subire il disturbo sono solo un paio di famiglie il reato cade. Si tratterà solo di un illecito civile e bisognerà ricorrere al Tribunale solo per chiedere l’emissione di un ordine inibitorio alla prosecuzione del comportamento vietato, salvo l’eventuale risarcimento del danno.
E’ altrettanto importante ricordare che nessun regolamento condominiale – a eccezione di quelli approvati all’unanimità – può vietare il possesso degli animali domestici. La norma del Codice Civile non specifica la loro specie determinando una indeterminatezza nella convivenza quotidiana. Di conseguenza, per molti, sarebbe lecito possedere galli e galline.
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Il pollaio potrà dunque essere costruito facendo attenzione che non vengano esalati odori sgradevoli e insalubri odori, per i quali si potrebbe ricorrere agli estremi penali. Per quanto inerente ai rumori molesti bisognerà evitarli e per essere sicuri (e inattaccabili) si potrà ricorrere all’Arpa che accerterà la frequenza e la forza del chiocciare.
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