Il Monte Erice è una delle bellezze più attrattive del territorio siciliano, ma il suo versante occidentale nasconde una chicca ancora inesplorata: scopriamone di più.
Situato ad un’altezza di 751 metri, il Monte Erice si erge sul Golfo di Trapani e il comune di Valderice rappresentando una delle attrazioni più famose della Regione Sicilia. Il mix di natura e storia che lo contraddistingue lo classifica tra i siti turistici più visitati, grazie anche alla possibilità di fare escursioni ed esplorare il suo caratteristico borgo.
La sua prospettiva in altura rende sia il promontorio che la località di Erice una vera sciccheria per chi ama immergersi in un miscuglio tra paesaggi bucolici e bellezze culturali. La spettacolarità del Monte Erice, però, risiede anche nelle sue zone più inesplorate e ancora immacolate, che vedono paesaggi geologici unici. Ai suoi piedi troviamo infatti il Canyon Monte Erice, denominato anche Vallone delle Femmine. Di seguito, tutto ciò che c’è da sapere su queste due meraviglie della natura.
Il Monte Erice e la sua storia: l’incanto della natura
Con un’estensione territoriale di quasi 20 chilometri quadrati, il monte Erice svetta sull’antico borgo di Erice. Il suo nome si deve alla mitologia greca, più precisamente ad Erix, il figlio di Venere. E’ proprio alla dea ellenica che si devono i resti del tempio antico a lei dedicato, su cui cumuli è stato costruito un castello normanno, conosciuto come castello di Venere. Questi, infatti, è una delle mete più ambite dai viaggiatori e la sua immersione nel verde lo rende ancora più sublime.
Il duomo di Erice, la torre e le mura di cinta che circondano il sobborgo siciliano sono gli altri punti di interesse che attirano molti visitatori ogni anno. Erice e il suo monte sono infatti molto famosi, così come lo sono le meraviglie naturali e geologiche che si incontrano sul promontorio, rendendolo un sito unico nella sua particolarità. Ma le bellezze del Monte Erice non si limitano alla sua cima. I suoi versanti sono altrettanto meritevoli di attenzione e interesse.
Ai piedi del monte trapanese troviamo, infatti, una zona ancora inesplorata e poco conosciuta che però è in via di valorizzazione. Stiamo parlando del Canyon Monte Erice, ovvero una profonda valle che ha suscitato l’attenzione di geologi ed esperti per la sua conformazione territoriale. La sua rarità naturale la rende focus di un progetto che propone di realizzare un sito geologico regionale per la sua tutela e la sua rivalutazione. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Il Vallone incontaminato: il Canyon Monte Erice
Le pendici del Monte Erice custodiscono un segreto. La risposta sta nella composizione geologica e morfologica del promontorio che, grazie all’azione e l’erosione dell’acqua, nel corso del tempo ha modellato quella che è chiamata Canyon Monte Erice. Il Vallone delle Femmine, l’altro suo nome, è una perla rimasta ignota ai più e venuta alla luce solo grazie alle recenti scoperte degli esperti e degli esploratori.
Una volta scoperto, il canyon è stato oggetto di studio attraverso un progetto curato dal geologo Roberto Grammatico che nel giugno del 2016 ha pubblicato le sue ricerche insieme al suo Speleo Team di Trapani. Le sue documentazioni sono consultabili anche online, offrendo così la possibilità di condivisione e di conoscenza approfondita di questo luogo. Il gruppo di studiosi ha anche cercato di far arrivare il dossier completo ai vertici regionali, ma per ora resta la soddisfazione della scoperta.
L’intento della ricerca è quello di rendere note le bellezze del posto e farne un sito geologico che possa permettere ai visitatori e agli appassionati di godere a pieno della straordinarietà che il Vallone delle Femmine ha da offrire. Il Canyon Monte Erice, tra le altre cose, concede una vista unica sulla costa tirrenica rendendo suggestiva anche la parte più periferica della città di Trapani grazie a questi panorami così affascinanti.
Il mix di natura, paesaggi e delle sue peculiari caratteristiche geologiche può essere un ottimo trampolino di lancio per una serie di pratiche turistiche da realizzare in questi territori siciliani. Come per il Monte Erice, anche le sue pendici potrebbero essere osservate e vissute più da vicino attraverso attività speleologiche ed escursionistiche. Sempre nel rispetto della natura e delle sue potenzialità finora nascoste.