Davvero è possibile capire cosa voglia un gatto basandosi sulla sua espressione? La scienza sembra smentirlo.
L’espressione facciale di un gatto, questa sconosciuta: se fino a oggi abbiamo pensato che bastava guardare in faccia il nostro amico Micio per capire cosa ci volesse comunicare, ora è tempo di ricredersi, perché la scienza sembra dire esattamente il contrario. Ovvero che è impossibile o quasi a oggi capire il nostro animale da compagnia guardando la sua espressione del volto. A meno di non volerne identificare a centinaia.
Abbiamo già evidenziato come possa essere possibile capire come sta il nostro gatto, osservando la posizione in cui dorme, un po’ più complessa appare invece la questione se il felino è sveglio. Perché a quanto pare, in quel caso, di espressioni facciali ne dobbiamo contare a centinaia: lo ha stabilito la dottoressa Brittany Florkiewicz, che ha condotto lo studio per il Lyon College in Arkansas.
La ricerca condotta ha rivelato come i felini abbiano in realtà un repertorio di volti ed espressioni facciali molto più ampio di quanto fosse lontanamente immaginabile qualche anno fa. Non solo: non si tratta infatti di aver rivisto al rialzo i dati sulle espressioni facciali dei felini, ma c’è qualcosa di diverso che fino a oggi è stato sempre poco preso in considerazione e che invece questa nuova ricerca fa risaltare.
Ovvero che la capacità dei gatti di mostrare le proprie emozioni sia qualcosa di modificabile nel tempo e anzi che si sarebbe evoluta proprio col contatto col genere umano. Tradotto: la compagnia di un felino non fa bene soltanto all’essere umano, ma sviluppa alcune capacità del gatto stesso. Di più, negli ultimi anni una maggior cura nei confronti dei gatti ha permesso di far progredire alcuni loro comportamenti.
La ricerca che ha portato a questi risultati sicuramente importanti e che ci spiegano tanto dei comportamenti dei nostri amici felini si è sviluppata sull’osservazione di dozzine di gatti filmati al CatCafe Lounge di Los Angeles, mentre interagivano tra loro. Gli esperti hanno analizzato proprio i comportamenti dei felini e hanno tirato fuori qualcosa come 276 diverse combinazioni di movimenti dei muscoli facciali.
Ovvero 276 espressioni diverse del volto, che secondo la ricerca non rappresenta la totalità di queste, ma una larga parte forse sì. Da questo numero iniziale, infatti, Brittany Florkiewicz è partita per sostenere che i gatti hanno almeno 300 facce diverse e soprattutto che “la comunicazione tra gatti è più complessa di quanto pensassimo in precedenza”. Si tratta di una ricerca che segna sicuramente un solco.
Ma che ci dice anche altro, come la capo ricercatrice tiene ancora a evidenziare: vale a dire che “grazie allo sviluppo dei sistemi di codifica delle azioni facciali”, col passare del tempo sapremo sempre più di ogni singola espressione dei nostri amici felini. Insomma, è una questione di tempo ma facendo attenzione capiremo sempre più cosa vogliono dirci le centinaia di espressioni di un gatto, non solo cosa vuole quando sbatte le ciglia.
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