Capodanno 2024 è alle porte, ormai mancano poche ore alla notte di San Silvestro, ma quest’anno i festeggiamenti saranno diversi dal solito: queste sono le città italiane che hanno vietato i botti.
Riguardo i botti di Capodanno, le persone si sono sempre divise su due opinioni opposte: da una parte ci sono coloro che li considerano una tradizione, uno spettacolo magico, un intrattenimento per grandi e piccoli, dall’altra ci sono coloro più attenti all’ambiente e contrari alle esplosioni che causano danni inutili in fatto di inquinamento e morti di animali domestici o randagi.
A tal proposito, ogni anno cresce sempre di più il numero di città che firma il divieto di sparare i fuochi d’artificio. Analizziamo la lista dei “no” e avvisiamo chi ne ha già effettuato l’acquisto delle sanzioni salate a cui si va incontro trasgredendo le regole.
Botti di Capodanno: le città che hanno detto “no”
Crescono le campagne di sensibilizzazione per fermare la tradizione dannosa per l’ambiente che prevede lo sparare i fuochi d’artificio in gran misura la notte di San Silvestro. A pagarne le conseguenze non sono solamente coloro che, per errori o difetti di fabbrica del prodotto, cadono vittime di lesioni o gravi danni nell’utilizzo del fuoco, ma anche gli animali che muoiono di spavento o l’ambiente che ne esce inquinato.
Molti comuni hanno detto “stop” ai divertimenti di Capodanno legati ai fuochi d’artificio o altro materiale pirotecnico e ne hanno vietato l’utilizzo. Altri, seppur abbiano deciso di concederli, li hanno fortemente sconsigliati. Per prendere questa decisione, le città che hanno scelto di non dare il benvenuto al 2024 col botto si sono basate anche sui resoconti del 2023 dichiarati dalla Polizia di Stato: il numero complessivo dei feriti è stato di 180, con 48 ricoverati. Cifre più alte rispetto al 2022 che aveva visto 124 feriti con 31 ricoverati. Le lesioni più comuni hanno riguardato le mani, con conseguente amputazione delle dita.
Oltre alle morti ingiuste degli animali a causa della paura, un danno grave viene riscontrato nell’ambiente: nel corso dell’anno, i fuochi d’artificio sono responsabili del 6% del Pm10 presente nelle città d’Italia, ma solo il 31 dicembre il valore triplica, portando la presenza di Pm10 a 50 microgrammi per metro cubo, ossia un aumento del 1900% rispetto al limite previsto dalla legge.
Responsabilmente per la salute di tutti, a vietare i botti per il capodanno 2024 sono state Mantova, che li vieta tutto l’anno lungo le strade e nei luoghi pubblici, con una sanzione di 150€ per i trasgressori; Verona, dove già vige la regola tutto l’anno ma viene resa più rigida a Capodanno, soprattutto in presenza di persone, animali e luoghi sensibili come ospedali, case di riposo o aree dedicate alla fauna protetta.
A Vicenza i fuochi sono vietati dal 31 dicembre al 6 gennaio; a Treviso dal 30 dicembre al 7 gennaio; a Sestri Levante dal 23 dicembre al 7 gennaio; a Bologna dal 24 dicembre al 7 gennaio; a Matera il sindaco ha emanato un divieto definitivo; a Bari sono stati vietati tanto la vendita quando l’utilizzo dei fuochi dal 23 dicembre al 1 gennaio; a Gravina fino al 7 gennaio il divieto riguarda alcune categorie di fuochi d’artificio.