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Capodanno, previsto picco d’inquinamento +1900%: la parola degli esperti

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Previsto picco d’inquinamento nelle ore e nei giorni successivi allo scoccare della mezzanotte: inizia il 2025 con un +1900%. 

Mentre il cielo si accende di luci spettacolari e i festeggiamenti riempiono le strade di suoni e colori, c’è una realtà invisibile che si manifesta sopra le nostre teste. La mezzanotte di Capodanno, con il suo carico di allegria, nasconde un lato oscuro che molti ignorano, ma che ha conseguenze concrete e pericolose sull’ambiente e sulla salute. L’aria, in pochi istanti, si trasforma in una miscela tossica, difficile persino da immaginare.

inquinamento fuochi d'artificio
Previsioni inquinamento post Capodanno (Ecoo.it)

Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), descrive questa situazione con parole che non lasciano spazio a dubbi. Secondo lui, nelle grandi città italiane, le ore successive alla mezzanotte sono paragonabili a un’esposizione prolungata all’interno di una fonderia. L’inquinamento atmosferico raggiunge livelli estremi, con un’impennata che può superare il 1.900% rispetto ai limiti consentiti. Questo dato, per quanto impressionante, rappresenta solo la superficie di un problema molto più profondo.

Inquinamento, le previsioni del post Capodanno

Il consiglio di Miani è chiaro: indossare una mascherina subito dopo i brindisi, specialmente nelle zone urbane più dense, può aiutare a limitare l’esposizione a queste sostanze nocive. Anche se il momento della celebrazione distrae dai rischi, l’aria che respiriamo in quelle ore è ben diversa da quella che percepiamo normalmente.

I fuochi d’artificio portano con sé molto più di un semplice spettacolo. Sono responsabili di un impatto significativo sull’ambiente, che si concentra drammaticamente nella notte di Capodanno. Secondo le analisi, queste esplosioni contribuiscono annualmente al 6% del PM10 nelle città italiane. Ma ciò che accade in quelle ore è straordinario, in senso negativo: i livelli di polveri sottili nell’aria si moltiplicano rapidamente, triplicando il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo.

Fuochi d’artificio, previsto +1900% d’inquinamento (Ecoo.it)

Questa esposizione è aggravata dalla natura delle sostanze rilasciate. Fuochi, petardi e bombe immettono nell’atmosfera diossine altamente tossiche e potenzialmente cancerogene, un nemico silenzioso per la salute umana e per l’ecosistema. Questi composti, trasportati nell’aria, non rimangono confinati lì. La pioggia li trasforma in agenti inquinanti per il suolo, i laghi, i fiumi e le falde acquifere, compromettendo il nostro ambiente per mesi, se non per anni.

Le conseguenze dei fuochi d’artificio del 31 dicembre

Il paragone fatto da Miani è impressionante: le emissioni prodotte dai fuochi d’artificio esplosi in una sola notte possono essere equivalenti a quelle di 120 inceneritori operativi per un anno intero. Questo rende evidente l’entità di un fenomeno che viene spesso sottovalutato o ignorato, perché nascosto dietro il fascino effimero dello spettacolo pirotecnico.

Non è solo l’aria a soffrire per l’esplosione dei botti. Ogni petardo, ogni fuoco d’artificio che illumina la notte, lascia dietro di sé una traccia tangibile di devastazione. Il giorno di Capodanno porta con sé un altro problema che si aggiunge a quello dell’inquinamento atmosferico: tonnellate di rifiuti difficili da smaltire.

Cosa dicono gli esperti sull’inquinamento di questa notte (Ecoo.it)

Secondo le stime, nella sola giornata del primo gennaio, si accumulano dai 60mila involucri esplosi un totale che varia tra le 3 e le 6 tonnellate di rifiuti. Questi materiali, sparsi per le strade e le piazze, rappresentano una sfida enorme per il sistema di raccolta e smaltimento. La maggior parte dei residui è composta da cartone, plastica, legno e argilla, ma il vero problema è rappresentato dal 30% restante. Questi rifiuti contengono polveri pirotecniche con sostanze chimiche pericolose, come nitrato di potassio, zolfo, carbone e metalli pesanti tra cui magnesio e rame.

Rifiuti tossici dei fuochi d’artificio: un peso per il sistema di smaltimento

Oltre a contaminare il suolo, questi materiali finiscono spesso nelle falde acquifere o nei corsi d’acqua, aggravando ulteriormente l’impatto ambientale. Nonostante il fascino dei fuochi d’artificio, il loro costo ecologico è enorme e difficile da giustificare, soprattutto in un’epoca in cui la sostenibilità dovrebbe essere al centro delle nostre scelte.

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