Alcuni esperti sono risaliti alla causa della morte del gigantesco capodoglio trovato spiaggiato oltre un mese fa a La Palma, nelle Isole Canarie.
È stato risolto il giallo del capodoglio trovato morto nelle scorse settimane a La Palma, nelle Isole Canarie. Il gigantesco cetaceo era stato rinvenuto spiaggiato sul lido di Nogales, ma non era chiaro cosa avesse provocato il decesso.
A distanza di oltre un mese, gli esperti dell’Istituto universitario di Salute animale e Sicurezza alimentare locale hanno chiarito che ad uccidere l’esemplare sarebbe stata un’ostruzione intestinale provocata da una grossa pietra d’ambra grigia rimasta incastrata nell’intestino dell’animale. Un grumo che rappresenterebbe un vero e proprio tesoro.
Lo scorso 21 maggio un capodoglio di circa 13 metri è stato trovato spiaggiato sul lido di Nogales, località turistica di La Palma, nelle Isole Canarie. Da subito gli esperti hanno attivato le operazioni per capire cosa avesse potuto provocare il decesso per accertare se l’esemplare fosse stato ucciso da qualcuno.
Le condizioni del mare, però, hanno reso impossibile effettuare l’autopsia nell’immediato. Dopo settimane, gli addetti dell’Istituto universitario di Salute animale e Sicurezza alimentare locale sono riusciti ad effettuare l’esame autoptico, i cui risultati hanno fatto chiarezza. Il gigantesco capodoglio, riporta la redazione del quotidiano britannico The Guardian, è morto per un’ostruzione intestinale provocata da una grossa pietra di ambra grigia, dal peso di circa 9 chili e dal diametro di 60 centimetri.
Un vero e proprio tesoro quello nascosto nell’intestino dell’animale, considerato che il valore della pietra è di circa 500mila euro. L’Istituto sarebbe ora alla ricerca di un acquirente dell’ambra grigia: il ricavato verrà poi destinato alle popolazioni colpite dall’eruzione del vulcano a La Palma due anni fa che ha causato danni ingenti.
L’ambra grigia è una sostanza molto preziosa prodotta dall’intestino dei capodogli per proteggere l’animale dai resti dei molluschi di cui si nutre che rimangono nel suo intestino. Nel caso in cui, però, non venga espulsa naturalmente, può causare delle ostruzioni che uccidono gli esemplari come accaduto al cetaceo trovato spiaggiato oltre un mese fa. Questa sostanza, nota anche come “oro fluttuante”, viene usata nel settore della profumeria per la realizzazione di profumi.
Per evitare la caccia ai capodogli, alcuni stati come India, Australia e Stati Uniti hanno vietato la commercializzazione di questa sostanza.
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