Tra maggio e giugno in montagna potrebbe capitare di incontrare cuccioli di caprioli senza la madre. Come ci si deve comportare
La natura, specialmente quella selvatica, difficilmente lascia qualcosa al caso. E siamo noi esseri umani che a volte, e nella maggior parte dei casi errando, ci arroghiamo il dovere ed anche il diritto di intervenire. Probabilmente perché consideriamo anche i processi naturali come una ‘cosa nostra’. Ed invece, anche la persona con le migliori intenzioni, può sbagliare facilmente. Nel dubbio, a meno che un animale non sia in pericolo di vita con ferite gravi, è meglio lasciare le cose così come le abbiamo trovate. Come nel caso dei caprioli.
Questa è la stagione in cui gli escursionisti potrebbero iniziare ad incontrare in montagna dei cuccioli di caprioli accovacciati nell’erba. Non solo cuccioli, neonati. Ed allora potrebbe scattare la tentazione di intervenire. Niente di più errato. Si mette a serio rischio l’incolumità dell’animale e la preservazione della specie.
Se ci si trova a scovare un capriolo neonato in mezzo all’erba, assolutamente non si deve fare nulla, neanche toccarlo. A differenza di quello che si potrebbe pensare inizialmente, e senza cognizione di causa, non è stato abbandonato dalla madre. I caprioli hanno una strategia precisa per preservare i propri cuccioli. Dato che sono animali selvatici facilmente predati, sia dalle altre specie di animali che dai cacciatori, le madri nascondono i cuccioli nell’erba mentre vanno a procacciarsi del cibo. E poi tornano più volte durante la giornata per allattarli.
Quindi nella maggior parte dei casi può essere inutile ed anche dannoso per la vita del capriolo tentare di spostarlo per portarlo ad un centro come se fosse stato abbandonato. Anche se di dimensioni non piccole, i caprioli appena nati non molto fragili. Inoltre, anche il solo fatto di toccarli potrebbe mettere a rischio la loro vita. La mamma potrebbe non riconoscere più il loro odore e di conseguenza abbandonarli, e questa volta sul serio. Quindi non azzardare azioni se non si ha la conoscenza o la competenza necessaria.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…