I car boot sale sono la versione britannica di un fenomeno americano. Entrambi possono essere un buon incentivo nella direzione dell’economia circolare
Quante volte ci è capitato di aprire il bagagliaio dell’auto e trovarci dentro oggetti inutili che sono stati dimenticati ed accantonati lì? Ciò che contiene il bagagliaio di un’auto dipende molto dal carattere della persona. Ci sono alcuni proprietari di auto che la puliscono costantemente, cercando di tenere in macchina soltanto ciò che è strettamente utile.
O in altri casi vengono ammucchiati numerosi oggetti che sono stati infilati lì inizialmente pensando che possano essere utili in futuro, o per trasportarli da altre parti, ma che poi vi rimangono a lungo. Dunque può essere una buona idea disfarsi di ciò che non è più utile. Ma non gettandolo via, bensì dandogli una seconda chance e mettendoli nuovamente in circolazione. Il car boot sale è un fenomeno britannico di questo tipo. Che emula il garage sale statunitense.
Car boot sale, come funziona
Allora si comincia dal precedente fenomeno del garage sale, molto diffuso negli Stati Uniti. Non è altro che la pulizia del proprio garage, non gettando gli oggetti che non devono essere più utilizzati, bensì vendendoli in appositi mercatini privati. I proprietari degli oggetti in questione, stendono sul proprio giardino tutti gli oggetti che intendono vendere. Esistono degli appuntamenti fissi in cui i visitatori sanno che troveranno numerosi abiti e altre cose utili che possono comprare a dei prezzi davvero convenienti. Fenomeno simile è quello del car boot sail. Chi ha visitato aree come la Scozia o il Galles, avrà visto parcheggiate molte macchine con lo sportello del portabagagli aperto. In queste situazioni, che sono pubblicizzate in precedenza, dal bagagliaio escono numerosi oggetti usati che vengono venduti ai visitatori.
Un esempio di economia circolare
Può essere un’alternativa al classico shopping. Se si ha bisogno di alcuni abiti o oggetti, semplicemente si appassionati di vintage e antiquariato, ci si può recare in questi mercatini, e spulciare tra tutto ciò che viene venduto, con la possibilità di portarselo via a prezzi davvero economici. È un meccanismo perfettamente inserito nella logica del riciclo e dell’economia circolare. Gli oggetti che non servono più devono essere dismessi, ma non finiscono nelle discariche o nei cassonetti, ma vengono acquisiti da altre