Carne scongelata, fa bene alla salute congelarla una seconda volta? Cosa dice l’Istituto Superiore di Sanità
Scongelare e ricongelare gli alimenti, un gesto che in casa si compie spesso. È anche vero che ci sono consumatore che non vogliono neanche sentire parlare di ciò, ma è una pratica molto diffusa. Chi si oppone sostiene che fa male alla salute: è vero? La domanda è diffusa e proviamo a dare una risposta. A volta si ha necessità di congelare i prodotti.
Può succedere che si sbagliano le dosi o che un invitato al pranzo all’ultimo momento non si presenta. Così ci troviamo tante pietanze che sicuramente non si possono buttare e dunque siamo costretti a conservare gli alimenti per qualche giorno.
A tal proposito, in questo articolo vediamo come ridurre lo spreco alimentare. Inoltre chi dà molto peso a questo tema, è anche preciso su come congelare un determinato alimento, se si tratta di carne o pesce, se tenerlo solo in frigo per un po’ o nelle basse temperature del freezer o se usare una determinato contenitore.
Tornando alla questione principale, come afferma l’Istituto Superiore di Sanità, un prodotto scongelato può essere ricongelare nuovamente ma solo se precedentemente cotto. È dunque possibile scongelare, cuocere e ricongelarlo mentre è sbagliatissimo scongelare e ricongelare senza che il prodotto sia stato cotto. Ma perché?
È concreto il rischio che aumenti la contaminazione da parte di batteri o virus che in origine erano presenti nell’alimento crudo. Il congelamento a -18 gradi, infatti, provoca un arresto dello sviluppo microbico, m né i batteri né i virus vengono eliminati.
Con lo scongelamento, i batteri presenti possono riprendere la loro vitalità e in alcuni casi possono moltiplicarsi fino a raggiungere quantitativi nocivi per la salute. Per questo comunque in generale si consiglia la cottura poiché con essa la maggior parte dei microrganismi eventualmente sono presenti diventa inattivata.
Gli alimenti surgelati o congelati industrialmente (la differenza sta nei tempi e nelle temperature) devono essere scongelati seguendo le istruzioni indicate in etichetta. In casa, invece, si raccomanda di scongelare il cibo in frigorifero, nel forno a microonde (con uno spazio di circa 5 cm fra l’alimento e le pareti così da consentire al calore di circolare) o anche a bagnomaria cambiando l’acqua ogni mezz’ora circa al fine di poter accelerare il processo.
Si sconsiglia lo scongelamento direttamente in acqua perché è possibile la si verifichi la perdita di nutrienti), né lasciarli a temperatura ambiente. Quest’ultima è una pratica molto diffusa ma si rischia la contaminazione e la crescita batterica. Seguendo dunque queste regole di base avremo maggiore certezza di consumare cibi più sani e sicuri.
Per quanto riguarda il tempo massimo di conservazione nel frigorifero, il pollame e la carne macinata, se scongelati in maniera corretta, possono resistere fino a due giorni. Un po’ più tempo per il maiale, il manzo, l’agnello e il vitello che possono mantenersi fino a 3-5 giorni. Molto poi dipende anche dalla qualità e prima di cuocerlo si consiglia sempre di analizzare attentamente il prodotto con la vista e l’olfatto.
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