Vi siete mai chiesti di cosa sono state testimonianze le cartoline? La loro storia è ricca di curiosità. Ripercorriamo tutta le fasi: dalla nascita ai giorni nostri.
Quanti di voi frugando fra i cassetti dei propri nonni hanno trovato delle cartoline ingiallite? Sicuramente molti. E quanti curiosi avranno fatto domande in merito? Tanti. L’usanza di mandare cartoline è, ormai, perduta, ma suscita da sempre curiosità e si resta sempre affascinati dai racconti che le riguardano. Da diverso tempo, le cartoline sono state sostituite dai messaggi di testi ma ancor prima dall’arrivo delle cabine telefoniche.
Se ci si trova lontani e si ha voglia di mandare un “pensiero” si ricorre ai nuovi metodi e ci si serve della tecnologia. In tempo reale possiamo far sapere dove siamo, magari allegando la foto di un tramonto. Ma per chi ama la tradizione e vuole ricorrere alle “vecchie maniere”, basterà entrare in un tabacchino di una località turistica e potrà acquistare la cartolina e spedirla o tenerla per se. Eppure, ciò che oggi sembra scontato un tempo non lo era. Facciamo qualche passo indietro e proviamo a ricostruire cosa aleggia dietro questa usanza.
La nascita delle cartoline
In ordine cronologico le lettere arrivarono molto prima rispetto alle cartoline. In un primo momento, queste saranno bianche, in seguito subirono delle modifiche. Ripercorriamo tutta la storia.
L’esigenza di far sapere che stiamo bene e viceversa è una necessità che tutti gli uomini hanno. Un tempo, infatti, una cartolina significava poter tirare un sospiro di sollievo. Ed è proprio partendo dall’idea di un professore viennese Immanuel Hermann che molte famiglie poterono “accorciare i tempi”, in che modo?
Partendo proprio da una cartolina bianca, nessuna immagine, dunque, ma solo delle semplici parole (scritte su un foglio bianco) che furono emesse a partire dal 1869. Il servizio postale acquistava via via velocità e con questa nuova metodologia crescevano pian piano il traffico postale e pian piano anche gli incassi.
Quelle che spesso abbiamo trovato fra gli oggetti in casa dei nonni sono la versione “avanzata”, ovvero bianca solo sul retro e illustrate sul fronte, queste devono la loro nascita ad un altro uomo. Ci troviamo nel lontanissimo 1870 e la “palla” passa a un libraio francese Lèon Besnardeau.
Cosa portò a dover cambiare la classica cartolina? Semplice, durante la guerra franco-prussiana moltissimi soldati avevano la necessità di mettersi in contatto con la famiglia e nel giro di pochi mesi si trovarono a non avere più fra le mani “nessun foglio”. Così il libraio spinto dall’esigenza si ritrovò a tagliare pezzi di quaderno, ma con una differenza: da un lato vi erano le illustrazioni patriottiche.
La situazione nel Bel Paese
A fine ‘800 nel nostro Paese cominciarono a circolare moltissime cartoline. Ben presto tra l’alta borghesia si diffuse l’abitudine di possederne, queste rappresentavano un modo per autoaffermarsi tra le classi più agiate. I tempi cambiano e le esigenze mutano, basti pensare che durante la Prima Guerra Mondiale furono emesse più di 100 miliardi di cartoline da e verso il fronte.
Terminata la guerra si diffusero le cartoline che vedono come protagonisti i luoghi più amati e importanti del nostro paese, queste continuarono ad andare di moda per moltissimo tempo, via via, però, questa usanza verrà messa in secondo piano dall’arrivo dei dispositivi più moderni, ma per fortuna esistono ancora delle ricche testimonianze che sono testimoni di momenti bui, ma anche di quieto vivere. Dunque, se vi ritrovate ad averne una fra le mani è il caso di custodirla gelosamente, perché queste con molta probabilità non torneranno più.
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