Case green, l’indagine condotta da Facile.it rivela scenari apocalittici in Italia: 4 cittadini su 5 non sarebbero disposti a sostenere le spese previste dalla direttiva Ue
La direttiva Ue approvata dalla Commissione e dal Parlamento Europei lo scorso 14 marzo non lascia spazio a dubbi: entro il 2030, tutti gli edifici privati dovranno essere portati alla classe energetica E. Nel giro di tre anni vi sarà un’ulteriore variazione: i medesimi edifici, entro il 2033, dovranno infatti essere adeguati alla classe energetica D.
Non sembra esserci via d’uscita a quanto stabilito dall’Unione Europea. Al netto delle negoziazioni che intercorreranno tra Governi e deputati, l’obiettivo rimane sempre il medesimo: raggiungere il traguardo delle “emissioni zero” entro il 2050. La stragrande maggioranza dei cittadini italiani, tuttavia, parrebbe non aver gradito l’imposizione arrivata dai vertici Ue. Come rivelato da un’indagine di Facile.it, la reazione dell’opinione pubblica è stata a dir poco spietata.
Se la direttiva approvata dal Parlamento Europeo all’incirca due mesi fa non sembrerebbe lasciare scampo, non la pensano così migliaia di italiani che, di adeguare le rispettive abitazioni alle norme Ue, non ci pensano affatto. Stando ai numeri rivelati da Facile.it, infatti, solamente 1 italiano su 5 ha dichiarato di essere disposto ad intervenire tramite le opportune modifiche, così da portare la propria abitazione alla classe energetica E.
All’opposto, sono quasi 15 milioni i cittadini che hanno dichiarato di non aver la benché minima intenzione di allinearsi con la normativa, a meno che lo Stato non intervenga con opportuni incentivi e bonus che consentano di sostenere la spesa economica che si renderà necessaria.
Posto che la direttiva Ue vieta la vendita o l’affitto di tutti quegli immobili che non siano stati adeguati alla normativa “green”, per quasi 1 milione di italiani vi sarebbe anche un’altra soluzione da imboccare. Piuttosto che pagare di tasca propria eventuali interventi onerosi, la fetta di popolazione precedentemente indicata preferirebbe vendere la propria abitazione ed optare per l’affitto.
Raggiungono quota 1 milione gli italiani che hanno ammesso di non essere disposti ad affrontare le spese che l’adeguamento alla normativa Ue necessariamente comporterà. Piuttosto, questo campione di persone ha dichiarato di esser pronto a mettere in vendita l’immobile per cercare una soluzione d’affitto.
Dati di cui il Governo italiano dovrà obbligatoriamente tener conto in sede di trattativa con l’Unione Europea. Laddove non venissero stipulate condizioni più favorevoli, come dimostrato dalla ricerca di Facile.it, il malcontento dei cittadini potrebbe arrivare a travolgere in pieno l’esecutivo.
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