Le case con miglioramento energetico dovrebbero essere tra i punti cardine del PNRR. Il parco edilizio italiano deve subire ristrutturazioni profonde.
In Italia prima che vengano attuate modifiche ci sono numerosi passaggi da superare che spesso trovano ostacoli durante il loro cammino, per volontà politica o meno. Questa volta è arrivato il momento di cambiare faccia al parco edilizio del Paese migliorando l’efficientamento energetico, allo stesso tempo apportando modifiche al Superbonus. Già da tempo non è più 110%. Dall’inizio dell’anno infatti la percentuale di rimborso è scesa al 90%, cifra che probabilmente nel 2024 calerà all’80%.
E non è l’unica modifica. Potrebbe essere inserito un tetto massimo di rimborso, per evitare che la spesa pubblica diventi fuori controllo, e si dovrà fare molta più attenzione alla cessione del credito. Continueranno ad essere possibili le cessioni multiple, ma con un occhio in più sui controlli. I bonus verdi sono inseriti buona parte all’interno della ristrutturazione di immobili. Come ad esempio il bonus mobili ed elettrodomestici, per efficientare energeticamente il proprio appartamento a partire dai condizionatori e dai frigoriferi.
Le case green sono delle tipologie di abitazioni che il più possibile vivono con autosufficienza energetica e con consumi molto bassi. la maggior parte delle persone non è a conoscenza della classe energetica del proprio appartamento. Una stima da parte di un professionista potrebbe essere utile a capire di che tipo di interventi si necessita.
Il piano nazionale per l’energia e per il clima dovrebbe puntare ad ottimizzare costi e passaggi burcratici attraverso alcune azioni. Tra cui l’elettrificazione dei consumi ed il miglioramento nell’utilizzo delle fonti rinnovabili. Il passaggio al digitale anche sulla valutazione dei consumi dovrebbe essere un punto fondamentale, così da effettuare controlli, ed auto controlli, con riscontro immediato. I bonus verdi del futuro dovrebbero privilegiare gli interventi sulle case con una bassa efficienza energetica. Questo è quanto si ascolta nei corridoi parlamentari, ma ancora non è scritto nulla nero su bianco.
Se si vuole davvero efficientare il parco edilizio nazionale e migliorare la gestione delle risorse, non si può trascurare la questione dell’acqua. In un periodo storico in cui la siccità è imperante, non ci si può permettere di sprecare risorsa idrica perché gli acquedotti sono ormai troppo vecchi. Lo spreco non è più accettabile. Si dovrebbe invece viaggiare su una riduzione dei consumi, specie di acqua potabile. Le case green dovrebbero avere un efficientamento idrico oltre che energetico.
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