Case che scompaiono e finiscono in fondo al mare: gli effetti della crisi climatica

Sono 34 le abitazioni finte in fondo al mare, le case scompaiono a causa della crisi climatica

Case sprofondano mare
Happisburg, case scompaiono nel mare (Da twitter jopas – canva – ecoo.it)

E’ un argomento ormai all’ordine del giorno, e si potrebbe dire finalmente. Se fino a qualche anno fa per alcuni poteva sembrare un discorso lontano e del quale non doversene preoccupare, negli ultimi tempi le cose sono decisamente cambiate. Dalla siccità vissuta in questi mesi (che nonostante l’estate sia passata non è rientrato l’allarme), all’inquinamento, alla plastica, all’inverno che sembra arrivare con un po’ troppo ritardo. Insomma non è proprio più un argomento da poter rimandare.

Gli effetti sono visibili e ben tangibili nella vita di tutti i giorni. Alcuni sono più lievi e potrebbe sembrare non incidere sulla quotidianità, altri si potrebbe pensare non riguardano l’essere umano direttamente (e non è così), altri sono ben visibili e delle persone stanno perdendo la propria abitazione. In questo villaggio sono ben 34 le case che sono scomparse in mare a causa della crisi climatica.

Happisburgh, crisi climatica: 34 le case prese dal mare

L’erosione non si ferma, il terreno crolla e le case sprofondano in mare e la causa è la crisi climatica. E’ accaduto a Happisburgh, Norfolk, ma non è l’unica che sta vivendo questa situazione. La soluzione, a fronte dei troppi costi che ci sarebbero se si decidesse di attuare un piano per difendere questi posti, è far traferire i cittadini in aree più interne. Tante persone dovranno lasciare la casa di una vita perché il mondo sta ancora tergiversando invece di prendere in mano la situazione e cambiare le cose.

Sono circa 1.000 le persone che abitano Happisburgh e tutte vivono con la paura costante che da un momento all’altro la propria abitazione sprofondi presa dal mare. Vicino la costa è stato posizionato un cartello, dove i cittadini tengono traccia della distanza del cartello dal bordo della scogliera. A causa dei cambiamenti climatici che hanno certamente accelerato l’erosione, sono già 34 le case prese dal mare, il terreno non riesce più a contrastare il livello dell’acqua sempre più crescente, le precipitazioni e la violenza delle onde.

Le rocce dove si erge il villaggio sono formate da depositi morenici (dall’erosione dei ghiacciai), sono sabbiosi e più soggetti agli agenti atmosferici. Ma i cambi repentini e la violenza con la quale si abbattono ha peggiorato la situazione, conseguenza anche dell’innalzamento del livello degli oceani e dei mari che porta onde più intense e più forti.

I racconti dei residenti fanno rendere conto di quanto la situazione sia critica. Come la testimonianza di Nicola Bayless alla BBC, infermiera che 18 anni fa si trasferisce a Happisburgh. La sua casa si trovava nel centro esatto del villaggio, anni dopo è a soli 50 metri dalla scogliera. Tutte le ville che erano davanti alla sua non esistono più: “Sono arrabbiata e ho il cuore spezzato” spiega “I miei figli sono cresciuti qui, mio marito è morto qui e anche i miei genitori hanno sempre vissuto in questo posto. È davvero una situazione molto triste“.

La paura è tanta, come espresso sempre dalla donna: “Sono molto preoccupata per questo nuovo anno. Avremo le ondate di alta marea e se arriverà un temporale intenso i margini della scogliera potrebbero crollare ancora” ammette “Ho iniziato a discutere con le mie figlie della possibilità di spostarci e la più piccola mi ha detto che per lei va bene qualsiasi altra zona, purché sia lontano dalla costa“.

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Il Regno Unito non è l’unico Paese che deve affrontare questo problema, come lui ad esempio la Carolina del Nord e l’Italia. Nel Bel Paese infatti negli ultimi anni sono 40 milioni i metri quadrati di costa ad essere stati persi. Un danno economico ma soprattutto ambientale che porta con se anche la conseguenza di sempre meno aree da poter abitare.

 

 

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