Le castagne sono una passione autunnale che si può gustare facilmente. Tuttavia ci sono alcuni errori da evitare in cottura e nella rimozione della buccia
Chi ama le castagne attende tutto l’anno per gustarle quando inizia il freddo. Chi vive nelle città sa anche che il primo sentore dell’arrivo della stagione fredda è l’odore delle caldarroste vendute per strada. Che evocano non solo le basse temperature, ma anche il romanticismo della neve, del freddo, del fuoco, della legna e del Natale. Per cui molte persone acquistano castagne e marroni appena sono disponibili. I più fortunati possono prenderle direttamente nel proprio giardino cadute dall’albero, stando sempre attenti alle spine che avvolgono il contenitore della castagna. È piuttosto facile farsi male.
Gli altri le acquistano al supermercato e decidono di cucinarle come preferiscono. C’è chi le ama lesse, con semplice profumazione di alloro nell’acqua. Chi ha la nota padella forata può fare le caldarroste sul gas. Oppure le castagne possono essere ottimo ingrediente per zuppe e puree.
Le persone che preparano in autunno le castagne in ambito domestico, sanno bene che la cottura richiede parecchio tempo, e che sbucciarle è piuttosto faticoso. Infatti, sotto la buccia dra c’è una pellicina piuttosto fastidiosa da rimuovere. Quando si cuociono le castagne innanzitutto devono essere incise. In questo modo l’acqua o l’umidità entrerà all’interno cuocendo meglio l’alimento. Bisogna effettuare l’operazione per bene ed incidere anche la pellicina. In caso contrario sarà più difficile rimuoverla completamente dalla castagna.
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Inoltre si devono sbucciare quando sono calde. Non appena le castagne si freddano, la pellicina che le avvolge si attaca nuovamente alla polpa, e diventa ardua da rimuovere, a meno che non si agisca con un coltello, rischiando così di rovonare l’interno o di asportarne una porzione eccessiva.
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E durante la cottura, specie se in zuppa o lesse, è bene non far cuocere troppo le castagne. La loro componente farinosa farà sì che si sfalderanno all’interno della zuppa perdendo consistenza e parte del sapore. Se invece si fanno lesse o caldarroste, saranno meno piacevli da gustare perché si romperanno in molti pezzi più piccoli.
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