Le castagne appartengono alla famiglia della frutta secca a guscio, ma differiscono del tutto dai loro simili come nocciole e mandorle: in cosa e perché
Vanto nella storia e tradizione agraria, punto fermo di molte ricette antiche, compagna nei freddi periodi autunnali e invernali, la castagna è una vera e propria eccellenza italiana.
Essa, così come noci, nocciole, pistacchi, mandorle ecc…, è considerata frutta secca a guscio. Nonostante ciò, rispetto alle altre che sono state elencate, è completamente diversa. Il motivo? Non è un frutto lipidico, essendo per larga parte composto da carboidrati complessi. Inoltre, è molto meno calorica (194 kcal su 100 grammi).
Castagne: proprietà e benefici
Oltre ad essere gustose e poliedriche, per la loro varietà d’uso nel campo alimentare, le castagne sono ottime per contrastare ansia e stress. Ancor più importante è l’aiuto che danno ai soggetti anemici.
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Esse sono ricche di minerali e vitamine come ferro, calcio, fosforo, tiamina, riboflavina, niacina e soprattutto, data l’alta concentrazione, potassio. Hanno un alto valore energetico e vengono considerate, più che un frutto, un vero e proprio sostituto dei cereali. Del resto, non contenendo glutine, possono entrare a tutti gli effetti nell’alimentazione dei celiaci. Inoltre, data la ricchezza di fibre, sono in grado di donare senso di sazietà per diverse ore e aiutare ad evacuare in caso di stitichezza.
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Come già detto, sono utili, oltre che per il sistema nervoso, anche nel contrasto all’anemia per la presenza di ferro. Abbinate ad alimenti contenenti vitamina C, possono svolgere al massimo la propria funzione. Le castagne sono benefiche anche per il cuore e per tenere sotto controllo colesterolo e trigliceridi. Nel Medioevo venivano considerate afrodisiache se preparate lasciandole macerare nel vino o lessate nello stesso.
Non ci sono controindicazioni riguardo il consumo di castagne, ma chi soffre di diabete, colite o aerofagia, non dovrebbero abusarne. In questi casi, comunque, è sempre necessario il parere di un medico. Se si è, invece, in gravidanza le si può serenamente mangiare.