Ormai da settimane si segnala sempre di più la presenza a macchia di leopardo su tutto il territorio di castori che potrebbero essere stati rilasciati illegalmente.
L’associazione “Amici del Volturno e dei suoi affluenti” ed “Ardea” hanno lanciato nei giorni scorsi una nuova segnalazione relativa alla presenza di una specie animale che non era presente sul territorio nazionale italiano da circa 500 anni.
Ma di quale animale stiamo parlando? Del castoro. Il roditore che era ormai scomparso in queste zone è stato individuato mediante osservazioni notturne, una fototrappola ed anche tracce di alberi rosicchiati nell’area del fiume Volturno, corso d’acqua tra Campania e Molise. Ma come è potuto accadere?
Castori, nuove segnalazioni nell’area del fiume Volturno
La ricomparsa del castoro in Italia preoccupa gli esperti del settore. Dopo vari avvistamenti in Abruzzo, Toscana, Friuli-Venezia Giulia ed Alto Adige, arrivano nuove segnalazioni in merito alla presenza di questi roditori.
Arrivano dall’associazione “Amici del Volturno e dei suoi affluenti” ed “Ardea” e riguardano l’area del fiume Volturno, ai confini tra Campania e Molise. La presenza è stata verificata, come riporta la redazione di Repubblica, attraverso una fototrappola, alberi rosicchiati e delle osservazioni notturne.
Una circostanza che, però, temono gli ambientalisti considerato che questa specie protetta, dunque, si starebbe spingendo sempre più a sud della penisola. La diffusione del roditore, dunque, potrebbe essere stata provocata da rilasci illegali in natura.
Il parere dell’esperto
A sostegno di questa ipotesi, come spiega il membro dell’Ispra, Andrea Monaco, la mancanza di tracce intermedie tra i territori più a Nord e quelli più meridionali dove è stata segnalata la presenza dei castori. L’esperto esclude anche la possibilità che questi siano potuti fuggire da zoo o allevamenti di privati.
La loro presenza sul territorio italiano sarebbe a macchia di leopardo, il che non può derivare dalla riproduzione o dalla migrazione dell’animale stesso che non sarebbe assolutamente nativo delle zone in questione.
Potrebbe anche trattarsi di rewilding, ossia il fenomeno per cui si cerca di ripristinare alcuni ecosistemi o ambienti che sarebbero stati danneggiati dall’uomo. Monaco ha proseguito, difatti, come riporta Repubblica, che qualcuno possa aver rilasciato i castori in natura dopo averli tenuti in cattività in linea con questo tipo di attività che comunque sono illegali.