Durante la scorsa notte, si è registrata una nuova imponente eruzione dell’Etna con fontane di lava ed una nube di fumo alta circa 10 chilometri.
L’Etna torna ad eruttare. Durante la scorsa notte, è stata registrata una forte attività stromboliana, già presente presso il cratere Voragine, che ha originato delle fontane di lava ed una nube di fumo densa alta circa dieci chilometri.
La cenere dell’Etna è ricaduta su tanti comuni etnei, nei quali è stato avvertito anche un intenso tremore vulcanico, arrivando anche all’aeroporto di Catania che è stato parzialmente chiuso con la limitazione di partenze e arrivi. La ricaduta di cenere ha creato anche forti disagi sulla circolazione lungo le strade e le autostrade della zona. La situazione è tenuta sotto controllo dall’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
Sta lentamente diminuendo l’attività dell’Etna che nella notte, tra sabato 3 e domenica 4 agosto, ha eruttato in maniera imponente.
Come comunicato dall’Ingv Catania, l’attività stromboliana, già presente presso il cratere Voragine, ha generato delle fontane di lava ed un tremore vulcanico avvertito in diversi comuni etnei. Una nube di fumo densa si è innalzata in cielo fino a raggiungere i circa dieci chilometri d’altezza. Alcune colate di lava sono state rilevate verso nord-ovest ad una quota di circa 3mila metri.
I vari comuni sono stati anche colpiti da una pioggia di cenere e lapilli che, come riportano alcune fonti locali e la redazione di Catania Today, ha invaso l’aeroporto Fontanarossa del capoluogo di provincia siciliano. Per questa ragione, è stata disposta la parziale chiusura dello scalo con voli in partenza ed in arrivo limitati. È stata emessa, difatti, un’allerta rossa per il volo. Una situazione che ha messo in difficoltà anche la circolazione su strade e autostrade della zona.
L’attività vulcanica già in tarda mattinata, sempre come descrive l’Ingv Catania, che continua a monitorare la situazione, è gradualmente diminuita rispetto a quella registrata durante le prime ore del mattino quando l’ampiezza del tremore vulcanico ha fatto registrare valori molto alti. Con il passare delle ore, si è registrato un calo.
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