Le calamità naturali derivanti da eventi climatici estremi causano danni a persone e cose ma anche economici. La maggior parte dei quali non è coperto da assicurazione
l’Italia è un paese la cui burocrazia, nonostante i tentativi di snellimento e di trasparenza, ancora piuttosto complessa. I danni delle ultime settimane, derivati dalle esondazioni dei fiumi in Emilia Romagna, ci fanno ricordare ancora una volta quanto sia difficile in presenza di catastrofi naturali ed eventi climatici estremi recuperare almeno economicamente il danno perduto. La stima attuale che siano circa 50mila i lavoratori a rischio soltanto nell’area delle esondazioni.
L’ultimo disastro naturale è avvenuto l’anno scorso ad Ischia quando una coltre di fango ha invaso l’isola. Con ingenti danni che ancora devono essere riparati. Purtroppo, in Italia l’idea della copertura assicurativa da catastrofi naturali è molto trascurata. Con la conseguenza che numerosi terreni distrutti rimangono tali per molto tempo.
La questione è molto semplice. La richiesta da parte degli utenti di copertura assicurativa per catastrofi naturali ed eventi climatici estremi è piuttosto bassa. In Italia si attesta al massimo al 16%, quando la media Europea supera il 25%. Questo viene scoraggiato da un semplice motivo. In Italia esiste la cultura per cui di fronte a danni da catastrofi naturali sia lo stato a risarcire. Quindi la copertura assicurativa viene considerata pleonastica e superflua. Tuttavia non è così. Come si è potuto osservare dalle cronache, le ricostruzioni hanno richiesto ampi lassi temporali. Che nel tempo hanno comportato perdita di lavoro e di abitazioni.
Da una ricerca emerge che l’87% degli italiani non pensa minimamente ad una copertura assicurativa da catastrofi naturali. Il che è un paradosso dato che l’Italia è il paese europeo maggiormente esposto a catastrofi climatiche. Tanto per iniziare è un paese ad alta frequenza sismica. Inoltre è bagnato dalle acque su tre lati, con conseguente possibilità di esondazioni. In terzo luogo ogni anno crescono i roghi e gli incendi che mandano letteralmente in fumo ettari di foreste. Dunque per salvaguardare l’ambiente, nel senso di una ricostruzione celere dei danni, si dovrebbe iniziare a pensare ad una copertura assicurativa.
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