Catturata l’orsa JJ4: che fine farà adesso

È uno dei temi caldi di questi ultimi giorni: dopo l’uccisione di Andrea Papi e la cattura dell’orsa JJ4, c’è da capire cosa riserverà il futuro per l’animale.

Orsa JJ4
L’orsa JJ4 (foto da Instagram) – ecoo.it

Riavvolgiamo il nastro: giovedì 6 Aprile, all’interno di un bosco della Val di Sole, in Trentino Alto-Adige, è stato ritrovato il corpo senza vita di Andrea Papi, runner di ventisei anni. L’uomo si era recato nella vegetazione per una sua consueta corsa di notte. Quella volta però, nulla è filato per il verso giusto. Si è infatti trovato nel suo cammino davanti l’orsa JJ4, così come ha ricostruito l’autopsia, che per protezione dei suoi tre cuccioli, ha assassinato il giovane.

L’animale in questione nel 2020 aveva già assalito due escursionisti sempre nei pressi della Val di Sole. In questa fredda notte d’Aprile, l’orsa JJ4 è stata catturata dalle autorità competenti. Al momento è stata trasferita al centro faunistico “Casteller”, in attesa del giudizio del Tar per un suo futuro abbattimento.

Che fine farà l’orsa JJ4?

Il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha prontamente annunciato “Se il Tar ci darà ragione, l’animale verrà abbattuto“. La colpa sta dunque ricadendo sul mammifero, il quale ha effettuato un unico “errore”: proteggere i propri cuccioli. Le istituzioni non sono state minimamente tirate in ballo, complici nel non aver adottato misure di contenimento per la convivenza tra uomini ed animali.

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Panoramica sulla città di Trento (foto da Canva) – ecoo.it

Nel frattempo, i cuccioli sono rimasti da soli: hanno un’età compresa tra i 2 ed i 3 anni, un peso di 35\40 kilogrammi e si sono allontanati autonomamente dopo la cattura della madre. Questo è quanto riportato nel comunicato stampa della provincia autonoma di Trento. All’orsa non rimarrà che attendere l’11 Maggio, giornata in cui il Tar detterà le sue sorti.

Quali saranno le modalità del possibile abbattimento?

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Il mammifero in questione (foto da Instagram) – ecoo.it

Raffaele De Col, dirigente della guardia forestale che al momento ha sotto custodia l’esemplare, ha chiarito le possibili modalità d’abbattimento. Non c’è alcuna opzione per lo sparo cruento, se non in condizioni di pericolo immediato, bensì si sta valutando l’ipotesi per l’eutanasia, metodo con il quale l’animale dovrebbe soffrire di meno.

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