Una rara specie di pesce è stata casualmente ritrovata a largo di una spieggia italiana da un pescatore professionista: il racconto dell’accaduto.
Le scoperte che riguardano il regno animale sono sempre più affascinanti e raccolgono l’entusiasmo di molti appassionati, soprattutto se si tratta di specie bizzarre, rare o, addirittura, mai viste sino a quel momento.
L’ultima è stata fatta proprio in Italia, dove un pescatore professionista ha catturato nella sua rete casualmente un raro pesce tropicale che viene addirittura classificato come “alieno”. Ma di cosa si tratta e dove è avvenuta questa incredibile scoperta? Scopriamolo insieme
Nella giornata di domenica 26 giugno, è stata fatta un’incredibile scoperta a largo delle coste di Le Castella, frazione del comune di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone.
Un pescatore professionista, come riporta la redazione de Il Corriere della Calabria, mentre era intento a pescare ha catturato casualmente un’esemplare di pesce scorpione o leone. Si tratta di una specie tropicale molto rara che viene definita dagli esperti come “aliena”. Immediatamente l’uomo ha chiamato l’associazione Isola Ambiente Apnea, i cui membri hanno a loro volta segnalato l’accaduto al personale della Guardia Costiera di Crotone e al settore delle specie aliene dell’Ispra di Palermo.
L’esemplare, che misurava precisamente 17 centimetri, è stato identificato ed è scattato il protocollo specifico per questo tipo di specie.
Questa specie, appartenente alla famiglia Scorpaenidae, è diffusa nel Mar Rosso e nell’Oceano Pacifico nelle acque dell’Australia e del Giappone. Si tratta di un pesce dalla forma molto strana, con strisce di colore bianco e marrone, con 16 aculei sparsi su tutto il corpo. Da questi, il pesce leone, conosciuto anche come pesce scorpione orientale o scorpena volante, riesce a tralasciare un veleno estremamente potente, tra i più pericolosi al mondo. Il veleno, però, viene rilasciato solo se si sente attaccato o in pericolo. Una puntura di questo animale può anche rivelarsi fatale, anche se i casi di decessi registrati sono molto rari.
Il consiglio degli esperti, in caso di puntura, è quello di trattare la zona con acqua calda in modo da “disinnescare” la potente tossina.
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