Le cavallette distruggono campi ed orti. Una regione italiana in particolare chiede lo stato di emergenza anche per scarsità idrica
Erano considerate dalla Bibbia, vecchio testamento, una delle piaghe d’Egitto. Secondo la cabala ebraica le piaghe d’Egitto furono mandate da Dio per distruggere gli egizi e tutelare il popolo eletto. Difatti questi ultimi sono rimasti indenni da tutte le piaghe. La quarta, era l’invasione delle cavallette, che si trovavano ovunque e distruggevano tutte le coltivazioni al loro passaggio. Ed ora sempbra che si ripresenti. Già in Sardegna è stato richiesto un intervento delle istituzioni pubbliche per il numero sempre crescente di cavallette. Possono sembrare piccoli insetti innocui, tutavia hanno la capacità di divorare i campi al loro passaggio. Ed è diventata un’emergenza.
La crescita dell’anagrafe delle cavallette è strettamente collegata con la crisi idrica italiana. La siccità aggiunge crepe al terreno e rende i pascoli sempre più secchi ed aridi. È il momento di intervenire.
Cavallette, la richiesta dell’Emilia – Romagna al Governo
Un’altra regione invasa dalle cavallette è l‘Emilia – Romagna. Le crepe nel terreno dovute alla siccità diventano luoghi ideali per la eposizione delle uova di questi insetti. Soprattutto nelle vallate dei fiumi Bidente e Savio. In questi luoghi la situazione è diventata grave e degenera ogni giorno di più. Gli esperti dicono che in Emilia – Romagna il picco dell’invasione delle cavallette dovrebbe essere vicino, dopodiché dovrebbe calare progressivamente. Tuttavia l’Emilia – Romagna ha chiesto un intervento rapido al Governo, sia per le cavallette, ma sopratutto per la scarsità idrica, che è diventata emergenza.
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Si legge nella nota inviata al Governo: “Considerate le caratteristiche, la natura e l’estensione degli eventi, anche con prevedibili aggravamenti nei prossimi mesi, si richiede la delibera dello stato di emergenza nazionale per la grave crisi idrica in atto sull’intero territorio della Regione Emilia-Romagna”. Lo stato di emergenza richiesto, se fosse accolto, porterebbe oltre a soluzioni più rapide, anche la destinazione di fondi agli enti locali per arginare le problematiche insorte.
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E l’Emilia – Romagna vuole che sia decretato lo stato di emergenza. “Prendendo in considerazione le proposte di intervento arrivate anche nelle ultime ore, sale a 36 milioni e 700mila euro la stima delle risorse necessarie per fronteggiare le criticità: una cifra comprensiva degli interventi più urgenti da mettere in campo con immediatezza e delle opere da attuare nel medio termine”.