Le celle solari semi trasparenti sono una buona soluzione per le celle composte di carbonio, che comportano dei vantaggi ma anche dei limiti
L’energia pulita è l’unica che può davvero essere il futuro della sostenibilità. L’energia da fonti non rinnovabili devono essere abolite. La Comunità europea inserisce costantemente nei propri obiettivi questo monito, senza riuscire ad implementare soluzioni drastiche. In questo periodo storico, con l’embargo alla Russia, riuscire ad avere energia autoprodotta è una necessità più che un lusso. E riuscire ad implementare queste strutture anche negli edifici residenziali sarebbe ottimale. Le soluzioni private per il momento sono i pannelli fotovoltaici e nello specifico le celle solari organiche.
A differenza delle altre, le celle solari organiche sono composte di carbonio, elemento che le rende appunto ‘organiche’. Hanno dei notevoli vantaggi rispetto alle celle solari tradizionali. come ad esmepio la maggior leggerezza e la capacità di produzione – e dunque di vendita – ad un costo più basso. Allo stesso tempo hanno anche dei difetti, o meglio dire, dei limiti. Il loro rendimento in termini energetici è più basso rispetto alle celle solari tradizionali.
Celle solari al carbonio, l’utilità nelle serre
Ed il limite di generare minor energia non è pregevole per una produzione il più possibile efficiente. Dunque fino ad oggi ci sono ancora delle perplessità sulle celle solari organiche, dunque al carbonio. Una delle caratteristiche delle celle al carbonio è che sono semitrasparenti, dunque filtrano maggiormente il sole delle serre. Dai primi esperimenti pare che le serre alimentate e con il tetto composto da celle solari semi trasparenti, siano maggiormente salubri per le piante. Che dal sole eccessivo e diretto potrebbero risultare danneggiate. Dunque le organiche sono le celle ideali per le serre. Anche perché consentono di avere energia autoprodotta ed anche ad un prezzo inferiore.
La soluzione al problema dell’energia
Uno studio pubblicato su Nature ha trovato una soluzione alla minor produzione di energia delle celle solari composte di carbonio. La chimica viene in soccorso. L’aggiunta di una sostanza, dal nome L – Glutatione, consente maggior durevolezza alla vita delle celle solari, efficientando l’utilizzo di energia solare fino all’80% della sua produzione. Può essere un futuro per le serre.