La Turchia ha appena inaugurato la prima centrale nucleare del paese, grazie a un progetto finanziato dalla Russia per oltre il 90%.
Akkuyu è il luogo in cui è stata appena inaugurata la prima centrale nucleare della Turchia. Il processo di costruzione, iniziato nel 2018 e finanziato per oltre il 90% dalla Russia, è durato 5 anni e ora la centrale è pronta ad aprire i battenti. In seguito al grave sisma che ha colpito il paese anatolico lo scorso 6 febbraio la struttura non ha subito danni e, a circa 3 mesi di distanza, per la precisione il 27 aprile 2023, ha inaugurato l’inizio dell’attività produttiva.
E’ stato proprio il vice direttore della centrale nucleare a fornire una dichiarazione su alcune caratteristiche tecniche della struttura: “è costruita per resistere a un terremoto di magnitudo 9. Questo è stato incluso nell’idea del progetto e nel piano di costruzione. Se parliamo di disastri naturali come tsunami o inondazioni, tutti gli edifici della centrale sono situati ad almeno 10,5 metri sopra il livello del mare“, ha dichiarato Sergey Butskih.
Ciononostante enti quali il WWF (che ha da poco condiviso dei dati alquanto preoccupanti sullo spreco alimentare nel mondo) hanno espresso preoccupazione per le condizioni strutturali della centrale nucleare. Akkuyu sorge a circa 150 chilometri dalla zona sud-est della Turchia colpita dalle scosse di terremoto, ove ci si aspettano ulteriori episodi di assestamento.
Eppure la centrale nucleare è pronta a partire, nonostante alcune sezioni della struttura siano ancora in fase di costruzione. Essa è dotata di 4 reattori ed è sicuramente il progetto di collaborazione tra Russia e Turchia più grande degli ultimi decenni. Investitori dell’impresa pubblica Rosatom hanno infatti finanziato la centrale nucleare per il 93%.
Ciò apre le porte a una collaborazione commerciale tra i due paesi, i cui presidenti sono notoriamente legati da stima reciproca. Tant’è che all’inaugurazione della centrale ha preso parte anche il presidente russo Putin tramite video-collegamento, oltre al presidente della nazione Erdogan, anch’egli collegatosi da remoto. Secondo quanto riporta Ria Novosti, Erdogan si sarebbe da poco ripreso da un malore accusato lo scorso martedì 25 aprile.
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