Il decreto anticrisi non cessa di suscitare polemiche. L’ultima in ordine di tempo riportata dall’agenzia Asca? Il fatto che venga bypassato il controllo del Ministero dell’Ambiente in materia di centrali nucleari.
L’articolo 4 del ddl assegna solo al Governo la possibilità di decidere i siti per la costruzione di nuove centrali nucleari, destituendo di fatto l’organo istituzionale rappresentato dal ministro Prestigiacomo dei propri poteri in materia di tutela ambientale. In un comunicato stampa ufficiale il ministro non ha esitato a parlare di “…gravi danni al territorio…” e di “…sollevazione delle popolazioni interessate”.
In base al nuovo decreto, visto l’enorme potere affidato al Consiglio dei Ministri, nessun altro potrà metter bocca sugli interventi relativi alle reti di energia (centrali nucleari comprese): né il Ministero dell’Ambiente né tanto meno gli enti locali. Chi deciderà allora tutti gli accertamenti autorizzativi nell’individuazione dei siti nucleari? Il Governo ed un commissario straordinario nominato dai Ministeri dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture. Come a dire: l’economia vale molto di più dell’ecologia. Dove andranno a finire la tutela dell’ambiente, chiamata giustamente a gran voce dal ministro Prestigiacomo, la salute dei cittadini e la possibilità di esprimere democraticamente il proprio dissenso a chi da sempre vive in un territorio scelto per la costruzione di una centrale nucleare?