Centrali nucleari come mezzo per completare la transizione ecologica, sembra questa la volontà espressa da una parte del governo e sostenuta da un accordo per lo sviluppo e la ricerca anche nel nostro Paese del cosiddetto nucleare di quarta generazione
Anche all’interno della cosiddetta tassonomia verde dell’Unione Europea è stato inserito il nucleare come alternativa alle fonti di energia fossile. Nel nostro Paese le centrali nucleari sono state ufficialmente spente con un referendum che si è svolto a ridosso dell’incidente che ha devastato mezza Europa e che si è verificato nella centrale ucraina di Chernobyl.
Ma, nonostante questa volontà del espressa all’epoca dal popolo italiano, sembra che ci sia almeno una parte della coalizione di centro-destra ora al governo che vuole incentivare la ricerca sul nucleare. Una volontà espressa per esempio qualche mese fa anche da Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente. Una volontà che ora si concretizza in un accordo firmato tra Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, Edison e EDF. Ma la costruzione di nuove centrali potrebbe non arrivare tanto presto.
Come si legge sul sito ufficiale di Edison Energia, la società insieme a EDF, Ansaldo energia e Ansaldo Nucleare hanno firmato una cosiddetta lettera di intenti per lo sviluppo del “nuovo nucleare in Europa e favorirne la diffusione, in prospettiva anche in Italia“. Sempre sul sito ufficiale Edison si legge che l’obiettivo di questo accordo è la valorizzazione delle competenze presenti nel nostro Paese, concentrate proprio in Ansaldo Nucleare. Ciascuna delle società ha un ruolo. Ansaldo viene indicata come sviluppatore di componenti e fornitore di servizi, EDF è di fatto il primo produttore di energia nucleare del mondo mentre Edison si identifica come uno dei principali player del settore energetico impegnato anche nella transizione energetica.
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“Nella visione dei quattro firmatari, l’energia nucleare può svolgere un ruolo complementare a quello delle fonti rinnovabili garantendo stabilità e contribuendo alla sostenibilità ambientale del sistema elettrico” si legge ancora nel post che descrive l’accordo e si tratta questa di una posizione che viene ripresa anche da una mozione presentata dal presidente dei deputati di Forza Italia Alessandro Cattaneo e da Luca Squeri, responsabile del dipartimento energia di Forza Italia. Nella mozione si legge per esempio che il nucleare potrà aiutare a raggiungere anche quell’obiettivo di zero emissioni che l’Unione Europea si è data. Quello che resta da vedere è però quanto tempo, e per il nucleare si parla spesso di anni, potrebbe passare da questa lettera di intenti e dalla mozione a firma Forza Italia alla vera costruzione di nuove centrali nucleari.
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Se il governo guidato da Giorgia Meloni volesse imprimere una più forte accelerazione al nucleare in Italia quello che si dovrebbe fare sarebbe iniziare ora a costruire centrali di terza generazione, basate sull’acqua pressurizzata ma che comunque generano anidride carbonica, rilasciata in atmosfera nonché scorie di uranio da dover stoccare in sicurezza. Il percorso quindi verso un nucleare italiano potrebbe essersi avviato ma si tratta di un percorso che richiederà molto tempo. Soprattutto perché il nucleare di nuova generazione cui si fa riferimento anche nel post Edison per ora non si è concretizzato e rimane uno studio.
Il nucleare potrebbe aiutare nella transizione ecologica ma si tratta di un aiuto che, se anche cominciasse oggi la costruzione di una centrale, arriverebbe non prima di sette o dieci anni: nel frattempo occorre spingere sia sulla riduzione delle emissioni con consumi più consapevoli sia sulle rinnovabili che pur con tutti i limiti a loro imputati possono dare energia pulita da subito.
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