Facciamo evidentemente difficoltà ad adattarci alle nuove norme. I casi più evidenti riguardano la tutela ambientale, e anche questa volta non facciamo eccezione. L’entrata in vigore delle nuove regole sulla certificazione energetica, obbligatoria da un mese per tutti gli edifici, ne è un esempio. Alcuni studi fotografano una situazione attuale dove solo 12,7% degli immobili in Italia è in regola. Anche in questo caso, purtroppo, il paese si spacca, con un Nord Est al 18,9% e il Sud fermo al 3,8%. La strada per la messa in regola del comparto delle costruzioni e dell’edilizia in Italia è ancora lunga.
L’efficienza energetica di un edificio, infatti, deve essere comprovata da un apposito certificato energetico per la casa, affinché il suo valore sul mercato sia coerente anche con l’impatto ambientale che ha. Lo stato dell’immobile anche in termini di gestione dell’energia dovrebbe essere inserito anche negli annunci di affitto o di vendita, e questo genera ancora più problemi.
Le regole, infatti, sono difficilmente rispettate (soprattutto da parte dei privati): uno dei tanti perché si può trovare nelle mancati sanzioni, dato che solo la regione Lombardia ha esplicitato delle multe per il mancato adempimento a tali obblighi normativi.
Per risolvere tale problema, oltre a tale belle parole, è necessaria la creazione di una cultura forte su questo tema: dobbiamo accogliere la sostenibilità ambientale nel nostro stile di vita, interessarci di più dell’impatto che le nostre azioni hanno sulla natura, l’ambiente e il territorio, ed essere disposti a pagare di più se stiamo facendo il bene del Pianeta Terra, o esigere un prezzo inferiore (nel caso di affitto o vendita di immobili, ad esempio) se la nostra casa non è proprio a impatto zero.