Sempre più proprietari di animali scelgono il cimitero a loro dedicato dopo la morte: ma dove trovarli e quanto ci costano?
Il numero dei cimiteri per animali in Italia sta crescendo costantemente, segnando un cambiamento positivo nella società: finalmente anche nel nostro Paese si sceglie di seppellire un animale domestico in un luogo specifico e questo dimostra quanto sia sempre più importante il rapporto affettivo che si instaura tra gli animali e i loro proprietari.
La storia dei cimiteri per animali, sebbene in Italia sia abbastanza recente, ha radici addirittura nella Francia di fine Ottocento: sulle rive della Senna, a Nord-Ovest di Parigi, il primo cimitero per animali venne fondato infatti nel 1899. La località in cui si trova è Asnières-sur-Seine e qui tra gli altri si trova sepolto un cane che è stato una vera star della televisione: Rin Tin Tin.
Anche Alexandre Dumas e Camille Saint-Saëns scelsero di seppellire qui i loro cani e oggi il primo cimitero per animali accoglie diverse specie, dai gatti alle galline. Come spesso accade, la primogenitura di questo servizio a disposizione dei proprietari di animali è contesa: secondo molti, il primo cimitero per animali venne infatti realizzato ad Hyde Park, a Londra, quasi 20 anni prima di quello parigino.
Qui infatti nel 1881 avvenne la sepoltura di un cane maltese di nome Cherry, mentre nel 1896 venne fondato l’Hartsdale Pet Cemetery a New York, altra struttura che dunque contende il primato al cimitero parigino. L’Italia è arrivata tardi e la prima struttura del genere verrà infatti realizzata a Roma molti anni dopo.
Da Nord a Sud del Paese, ora in Italia esistono decine di cimiteri per animali e sempre più persone scelgono questi servizi una volta che devono staccarsi per sempre dal loro amico a quattro zampe. Di seguito, vi proponiamo i più noti divisi per Regione:
Già in passato vi abbiamo parlato del funzionamento dei cimiteri per animali: questo è regolato dalla normativa vigente nel nostro Paese in materia di animali da compagnia. Chi ama gli animali, sa che non c’è differenza tra l’affetto provato per un amico a quattro zampe e quello per una persona, al contempo col passare degli anni questo rapporto di affetto è diventato sempre più reciproco.
Da qui nasce l’idea dei cimiteri per animali e la loro espansione in tante località del nostro Paese: queste strutture offrono servizi di smaltimento delle spoglie e l’accesso è consentito a qualsiasi animale domestico, che sia un cane, un gatto, una tartaruga, un pappagallo o un criceto. Si possono scegliere poi servizi aggiuntivi come la cremazione e proprio come avviene nei cimiteri per umani può esserci l’esumazione dopo un certo numero di anni.
Va sottolineato un dettaglio non di poco conto: in Italia a oggi manca una legge quadro rispetto ai cimiteri per animali, per cui tutto viene delegato alle Regioni, che negli anni hanno preso misure che regolamentano questo settore, e all’iniziativa privata. Per tale ragione, non esiste un tariffario ben delineato dei costi per la sepoltura dei nostri amici a quattro zampe.
Il costo di una sepoltura è di circa 100-150 euro e l’animale resta nella sua urna per un periodo di almeno due anni a un costo di circa 200 euro. I prezzi lievitano fino a 600 euro in alcune strutture, proprio perché a dettarli è l’iniziativa privata. Per chi sceglie la cremazione, i prezzi partono da cento euro e possono arrivare fino a circa 400 euro.
Si delineano poi una serie di servizi aggiuntivi che fanno sì che la sepoltura del nostro caro Fido possa arrivare a costarci 2.500 euro. In alcune Regioni italiane, anche i costi di questi servizi aggiuntivi sono destinati ad aumentare e a toccare la cifra di 4.000 euro.
I cimiteri per animali sono un’opzione, così come lo è la cremazione, ma non sono le uniche scelte possibili nel momento più difficile del distacco dal nostro animale di compagnia. Le spoglie degli animali possono essere seppellite in un terreno di proprietà. Se invece a perdere la vita è un randagio, sono le strutture come i canili e i rifugi sul territorio comunale a doversene fare carico.
In ogni caso, la legge vieta esplicitamente l’abbandono, lo scarico o l’eliminazione incontrollata degli animali, una volta deceduti: ancora una volta, l’iniziativa legislativa è disciplinata Regione per Regione, ma in alcune zone d’Italia non provvedere alla sistemazione definitiva del corpo del proprio animale può fare incappare in sanzioni che sfiorano i 30mila euro.
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