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Chinotto, bibita o frutto: in Italia lo puoi trovare solo in poche regioni

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Il chinotto è molto diffuso come bibita analcolica e il suo costo varia a seconda della qualità: ma in Italia viene coltivato in poche regioni.

bibita frutto chinotto
Chinotto, bibita o frutto (Pexels) – Ecoo.it

Sulle tavole degli italiani, è tra le bibite analcoliche più consumate e anche al bar è una delle opzioni preferite da chi non vuole o non può bere alcolici. Stiamo parlando del chinotto, la bevanda che è un estratto del Citrus myrtifolia, un agrume il cui sapore è davvero molto apprezzato. Le sue origini sono cinesi e infatti il nome comune di chinotto fa riferimento proprio all’area geografica di provenienza, ossia la parte meridionale del grande Paese asiatico. Come bevanda, invece, le origini sono tutte italiane.

Come si fa il chinotto: la produzione della bevanda

Come si fa il chinotto (Pexels) – Ecoo.it

Da qualche anno, il chinotto – ritenuto in qualche modo la variante nostrana della cola – ha avuto una vera e propria rinascita e sta rubando fette di mercato ad altre bevande analcoliche come l’acqua tonica. Intorno alle sue origini come bevanda, c’è una vera e propria disputa: la paternità infatti è contesa tra la San Pellegrino, che l’avrebbe messa in commercio nel 1932, e l’azienda Neri, del viterbese, che l’avrebbe commercializzato nel secondo dopoguerra. Sta di fatto che quella prodotta da Recoaro è la bevanda a base di chinotto più diffusa negli anni Cinquanta.

Oggi il chinotto è senza dubbio una delle più importanti bibite analcoliche italiane, ma in tanti preferiscono preparare bibite a base di Citrus myrtifolia, ovvero il frutto originale e non trattato in aziende specializzate, direttamente a casa propria. Gli elementi base sono acqua gassata, caffè liquido caldo e appunto l’estratto di chinotto, a cui si aggiungono altri elementi come lo zucchero di canna e succo di altri agrumi come arancia o limone.

Ma perché il chinotto è nero?

Perché il chinotto è nero (Pexels) – Ecoo.it

I frutti della pianta del chinotto sono molto colorati e prima di essere consumati devono subire alcuni trattamenti, lavorazioni particolari che lo rendono poi commestibile. Dipende anche dal fatto che rispetto agli altri agrumi matura molto lentamente: su una pianta, non è raro trovare addirittura fiori che ancora devono portare al frutto, frutti molto acerbi e infine quelli che sono giunti a maturazione. Ma la domanda che molti si fanno è perché il chinotto come bibita analcolica risulta di colore quasi nero.

Cercando bene tra le righe, la risposta la trovate poco più sopra in questo articolo, quando vi abbiamo dato gli ingredienti con i quali si prepara in casa propria questa bevanda. La bibita simile alla cola, infatti, ha una alta base di caffeina, che peraltro in molti marchi italiani è stata eliminata, perché appunto preparata con caffè nero bollente. Non tutte le bibite a base di chinotto sono nere, alcune mantengono una colorazione più limpida, e non tutte usano il caffè come base, ma un particolare colorante.

Dove si coltiva il chinotto in Italia?

Contrariamente a quanto si crede, soprattutto leggendo le etichette di alcune aziende produttrici, la principale area di coltivazione del chinotto non è la Sicilia, bensì la Riviera Ligure di Ponente, in particolare la zona intorno a Savona, dove queste piantagioni resistono ormai da diversi secoli e sono riuscite ad attecchire grazie a un clima particolare che lo ha permesso.

Piantagioni di Citrus myrtifolia si trovano comunque su molte zone della dorsale tirrenica del Paese, dalla Toscana, fino appunto alla Sicilia, ma la Liguria è la principale e indiscussa zona di produzione. Molto bella anche come pianta ornamentale, anche se poi rischia di non fare i frutti, la Citrus myrtifolia può raggiungere circa tre metri di altezza, quindi non è una pianta molto alta e si pianta in autunno. Non è difficile da potare e può essere coltivata anche in vaso.

I benefici per la salute derivanti dal frutto del chinotto

Se come bibita analcolica è stata criticata, i benefici del frutto del chinotto sulla salute sono quelli specifici di molti agrumi: ha la qualità di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, poiché contiene acido folico, e inoltre è un ottimo antiossidante, il che evita l’accumulo di placche nelle arterie e salvaguarda dal colesterolo cattivo. Ha inoltre una grande quantità di fibre, che evitano disturbi come la stitichezza e riducono il rischio di obesità e diabete. La vitamina C aiuta poi nel rafforzamento del sistema immunitario.

Questo frutto esotico è ricco di calcio, ferro, magnesio e potassio, contiene beta-carotene e naringina, e viene usato perfino in fitoterapia come antidoto contro l’insonnia. Immediato è il sollievo in caso di stanchezza alle gambe e secondo quanto si scopre anche le foglie secche della pianta hanno effetti positivi per la salute, se messe in infuso in acqua calda e bevute. Oltre che per sciroppi e bibite gassate, questo frutto è utilizzato per preparare delle ottime marmellate.

Gabriele Mastroleo

Da sempre attento alle tematiche ambientali, collaboro con organizzazioni e associazioni del terzo settore che si occupano sia di questo tema, che di altre importanti tematiche sociali. La mia unica esperienza di politica rappresentativa è stata la candidatura a consigliere comunale con un partito ambientalista.

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