Può capitare che qualche alimento rimanga dietro nella dispensa e ci scordiamo di esso. È comunque commestibile anche dopo diverso tempo rispetto alla data di scadenza? Andiamo a vedere quali cibi scaduti buttare via nel cestino e quali invece possono essere ancora consumati.
Uno dei temi più dibattuti nei nostri giorni riguarda sicuramente lo spreco alimentare. Esso non impatta solamente su un’etica generale ma anche sull’inquinamento del Pianeta. I numeri di questo fenomeno sono molto alti e derivanti spesso dall’acquisto di cibo più ingente rispetto a quello che serve per nutrirsi. Poi ci sono le dimenticanze: a chi non è mai capitato di comprare un prodotto e dimenticarlo in fondo alla dispensa?
Prima di consumare quell’alimento è dunque lecito chiedersi se anche dopo la data di scadenza è commestibile. In alcuni casi infatti si può incappare in problemi di salute, in altri invece tutto scorre liscio come l’olio. Nell’ambito cibi scaduti, andiamo dunque a vedere insieme quali sono quelli da gettare immediatamente nel cestino e quali d’altro canto possono essere ancora consumati.
La prima categoria alimentare che consigliamo di gettare subito dopo la data di scadenza risponde al nome di salumi. Possiamo notare anche con i nostri sensi che questo tipo di prodotto non presenta più caratteristiche salutari: spesso hanno un’aroma maleodorante oppure acquisiscono un colorito non proprio invitante. Inoltre possono essere portatori di un batterio chiamato Listeria, il quale può causare febbre, dolori articolari e gravi complicanze per le donne in gravidanza.
La stessa sorte dei salumi viene contratta anche dai succhi di frutta: essendo una bevanda pastorizzata, dopo la loro data di scadenza, possono essere portatori di batteri o lieviti. Meglio dunque evitare. Allo stesso modo fragole, mirtilli e lamponi devono essere necessariamente ingeriti entro la dicitura delle confezioni altrimenti potrebbero trasmettere la cyclospora, un batterio responsabile di diarrea, vomito e sintomi influenzali. Infine anche le verdure a foglia verde, la carne ed il pesce crudi ed i formaggi seguono tali dettami.
Essendo un cibo secco e provvisto di poca acqua al suo interno, la pasta è un prodotto che può essere consumato addirittura due anni dopo la sua effettiva scadenza. Lo stesso discorso vale anche per riso e biscotti. Il miele in realtà non ha una vera e propria data di termine e può essere consumato anche a distanza di diversi anni. Tutti i prodotti all’intero delle scatole d’alluminio invece resistono addirittura due mesi dopo la data di scadenza.
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